2014

Il doppio ex Vialli: «Sampdoria, stai attenta a centrocampo»

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Se si parla di doppi ex di Juventus – Sampdoria, non si può non accennare a Gianluca Vialli, attaccante che ha reso grandi entrambe le compagini. Quella di Vialli è una “bigamia” che dura da tempo però, visto che è affezionato sia ai liguri che ai bianconeri; oggi ha presentato la sfida di dello Stadium: «Boskov predicava che il centrocampo è il motore della squadra, la Sampdoria dovrà cercare di rinforzare il centrocampo e di non perdere di brutto il confronto là in mezzo. E replicare nella “pocket zone”, la zona tra difesa e centrocampo. Gabbiadini, Sansone e Wszolek mi sembrano in ottima forma, se salgono molto Lichtsteiner e Asamoah, loro tre possono colpire».

Non c’è solo la partita di domani, ma anche un’infinità di ricordi, come la finale di Wembley del 1992. I tifosi doriani ricorderanno quel tiro di Vialli finito fuori di niente, e anche lui non se l’è scordato: «E stato un mio pensiero fisso per anni – ha rivelato a Il Secolo XIX – la sera della vittoria in Champions con la Juve ho alzato la coppa e ho pensato alla Sampdoria, a Paolo Mantovani e ai tifosi sampdoriani». Qualche retroscena sulla finale: «Eravamo un gruppo di 14-15 giocatori, la domenica precedente ci eravamo giocati l’accesso in Coppa Uefa. Boskov non fece turnover e al caldo di Genova giocammo dando tutto». Le conseguenze di quella sconfitta sono note, Vialli a fine stagione parte in direzione Juventus: «Potevo dire [alla Juventus, ndr] “non mi interessa” come feci con il Milan di Berlusconi; Mantovani e io eravamo delusi, abbiamo pensato che fosse giusto che io andassi via, non fui costretto».

Finita la carriera di calciatore, Vialli ha provato l’esperienza in panchina, avvicinandosi anche a quella del Doria e della Juve: «In diversi periodi parlai con entrambe le società che fecero scelte diverse. Non posso rivelare chi venne al mio posto». Vialli ha poi continuato: «Ci sono stati dei momenti in cui faticavo a riconoscere un ambiente dove avevo vissuto come un Papa. Assalti al pullman dei giocatori, contestazioni al presidente… Vorrei che i tifosi avessero una visione diversa, magari un po’ distorta della realtà, e smettessero di dire “andiamo in B” dopo aver perso tre partite. Tifosi sampdoriani, siate ottimisti! Garrone merita rispetto e riconoscenza».

Infine, il sogno dei tifosi doriani, vale a dire Vialli direttore generale e Mancini allenatore della amp. E’ possibile? «Ho due problemi in linea generale. Ho qualche remora nei confronti del calcio italiano. Se perdo una partita voglio essere certo che è perché l’avversario è stato più bravo, non perché qualcuno l’ha venduta. Un giorno finirò per accettare di fare il dirigente, è un modo dignitoso per chiudere la carriera. Lo farò verso una squadra verso la quale provo amore e trasporto particolari. Consultate l’almanacco, non c’è molto da scegliere…».

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