2014

Il pagellone di SN24 – Massimo Maccarone

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Certe piazze ispirano giocatori considerati finiti, non adatti a grandi palcoscenici. È lo strano caso di Massimo Maccarone, ripudiato dalla Serie A dopo l’esperienza alla Sampdoria – che ancora ne detiene per metà il cartellino – e accolto a braccia aperte dall’Empoli in Serie B: non c’è stata occasione che non si sia fatto trovare pronto, che abbia mancato l’appuntamento con la gloria. La fiducia di mister Sarri l’ha ripagata tutta, ringraziando per le 42 chance da titolare che gli ha offerto nel corso della stagione.

Sempre in campo, con la sua esperienza al servizio dei giovani e con i suoi 15 gol a scalare la classifica marcatori: seppur resti a secco nelle ultime quattro partite disputate – da segnalare il rigore fallito col Cittadella che avrebbe potuto sancire la promozione matematica – e metta a segno soltanto una duplice doppietta contro Latina e Crotone, Big Mac riesce a controllare il gioco, a mantenere il possesso palla facendo salire la squadra, a ripartire con contropiedi talvolta assistiti da due o più compagni. Un lavoro lungo settimane e settimane in allenamento, 3542 minuti invece in campo. Alla fine l’Empoli ce l’ha fatta, ha portato a compimento l’obiettivo unico di questo campionato, sfiorato in quello precedente in seguito alla sconfitta nella finale dei playoff: l’esultanza liberatoria di Maccarone e compagni, di tifosi e famiglie, al triplice fischio di una partita col Pescara stravinta ancora una volta. Il Castellani vola nella massima divisione e pensa alla riconferma dei pilastri.

In primis il patron dei toscani Corsi discuterà proprio con la dirigenza blucerchiata il futuro di Maccarone, lontano da Genova, per poi costruire attorno a lui una squadra ancora più forte al fine di competere con ogni qualsivoglia di club e di raggiungere al più presto la salvezza. Perché un attaccante non dovrebbe mai lasciare una città che lo ama, che non chiede tanto ma vede restituirsi più di quanto abbia mai donatogli: un 8 pieno per una stagione coi fiocchi, con l’augurio di ripetere quanto fatto fino a qualche giorno fa col pallone fra i piedi.

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