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2014

Il pagellone di SN24 – Pawel Wszolek

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E’ arrivato nel silenzio generale, ma dopo il suo primo anno in Italia si può dire che si è pian piano guadagnato l’esperienza di cui aveva bisogno. Pawel Wszolek è arrivato nell’indifferenza di molti, che speravano forse in qualcosa di più dopo l’addio di Marcelo Estigarribia, che ha comunque deluso le aspettative dei tifosi blucerchiati nel 2012-13. Fu proprio SampNews24 a segnalarvi per prima il suo possibile arrivo a Genova dal suo ex club, il Polonia Varsavia: il fallimento aveva chiuso la storia della squadra e Osti trovò un accordo con Wszolek, che a giugno 2013 divenne di fatto un giocatore blucerchiato.

Nel 3-5-2, erano molto poche le possibilità di vedere in campo un giocatore come Wszolek. Si temeva di aver fatto lo stesso errore già visto con Rodriguez: prendere un giocatore (stavolta a parametro zero) senza valutare quanto potesse esser funzionale alla causa blucerchiata e al modulo di gioco dell’allenatore. Già, perché in fondo Pawel è un’ala vecchia maniera, un “11” senza grosse capacità difensive. E metterlo come unico esterno mancino in un 3-5-2 pareva un mezzo suicidio. Sensazione parzialmente confermata nelle prime gare stagionali, quando l’ambientamento del ragazzo sconsigliò a Delio Rossi di utilizzarlo.

Poi arriva la serata del Nereo Rocco e la gara contro il Cagliari: il 21 settembre 2013 esordisce ufficialmente con la maglia blucerchiata e segna anche il suo primo gol. Peccato che un errore arbitrale gli tolga la gioia. Un momento che tornerà solo otto mesi dopo, quando al Ferraris ha bucato Doblas per il 2-5 della Samp contro il Napoli di Benitez. Altre circostanze, una felicità mitigata per il risultato e smembrata dopo l’errore di Udine, che ha regalato il 3-3 all’Udinese nell’ultima di campionato.

Tuttavia, non bisogna esser duri con il polacco: il ragazzo è arrivato in un calcio ben diverso da quello dell’Ekstraklasa (la prima divisione della Polonia) e ha avuto modo di imparare molto nelle 21 presenze accumulate quest’anno con la Samp. In mezzo tra quella gioia negata e il primo gol blucerchiato, ci sono state diverse prestazioni: alcune buone (a Firenze e a Roma in Coppa), molte sufficienti, altre deludenti (contro il Milan in casa). Tutto fa buon brodo per un ragazzo di 22 anni, che deve ancora imparare molto, ma che è già nel giro della nazionale maggiore.

Una sufficienza mi pare il giusto per la sua prima stagione italiana. Ora bisognerà vedere il futuro: la Samp punterà su di lui e lo terrà in squadra? Oppure gli darà un anno di esperienza altrove, magari in prestito? Alla dirigenza e all’allenatore che verrà l’ardua scelta. Intanto, si spera di aver azzeccato un altro parametro zero. Se per Tosi ci fu Icardi e per Sensibile ci fu Mustafi, speriamo che Wszolek possa essere il colpo nascosto di Carlo Osti. Il futuro ce lo dirà.

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