Invernizzi: «Lanna è molto preparato. Juventus? Non è impossibile»

Giovanni Invernizzi, responsabile del settore giovanile della Sampdoria, ha fatto il punto: le sue parole a La Repubblica

Giovanni Invernizzi, responsabile del settore giovanile della Sampdoria, ha fatto il punto sul campionato e sugli obiettivi futuri del club doriano: le sue parole a La Repubblica.

JUVENTUS 1995 – «Ero capitano, mi è capitato di farlo tre-quattro volte, e fu una grande soddisfazione. Mi ricordo che in quel periodo era esploso Enrico Chiesa. Firmò una doppietta straordinaria, in un caso mettendo a sedere l’avversario diretto. Era imprendibile».

MARASSI – «Il pubblico era il nostro dodicesimo uomo, lo stadio un catino quasi inespugnabile. L’entusiasmo della tifoseria si trasformava in una carica eccezionale per i giocatori in campo».

PUBBLICO DECISIVO – «La sfida interna con il Kaiserlautern su un terreno impossibile per la pioggia. Appena l’arbitro, dopo una lunga attesa, ha detto che avremmo giocato, non avevo dubbi che li avremmo sportivamente massacrati. Tra campo e spalti si era creata un’alchimia eccezionale».

GARA CONTRO LA JUVENTUS – «Eravamo in piena emergenza, ma in questi casi tiravamo fuori le nostre prestazioni migliori. Mister Eriksson era un maestro. Come dimenticare, in circostanze analoghe, l’impresa di Oporto nei quarti di finale di Coppa delle Coppe. Una vittoria ed una qualificazione memorabili».

ERIKSSON – «Dava fiducia incondizionata a tutti, non gli importava l’età od il curriculum. Quando un giocatore scendeva in campo era come gli altri».

QUELLA SQUADRA OGGI – «Lotterebbe per un posto in Europa League, il livello era più alto, come confermano i risultati nei tornei continentali».

GIOVANI IN ROSA – «Il calcio è cambiato tanto, le rose erano allora composte da diciotto giocatori e poi completate da tre-quattro ragazzi del vivaio. Adesso sono molto più ampie, ma con una programmazione mirata nel tempo e le giuste risorse ci si potrebbe avvicinare molto».

DA YEPES A MALAGRIDA – «E’ un segnale positivo che si spiega con le esigenze attuali, ma è anche una strategia ben precisa».

LANNA – «E’ molto preparato, non era facile essere catapultato in una situazione simile e sta svolgendo al meglio il suo compito. Parliamo di tantissime cose, di calcio e non solo, a partire ovviamente dal vivaio».

GIORDANO – «Deve essere un modello per tutti i nostri ragazzi ed il nostro obiettivo è formare tanti giocatori così: genovese, sampdoriano, ha fatto tutta la trafila in blucerchiato, fino all’ultima stagione, come fuoriquota, in Primavera, poi la serie C a Piacenza ed ora un ulteriore gradino. Mi piacerebbe che diventasse il terzino sinistro titolare della Sampdoria. Sarebbe una grandissima soddisfazione e lo stesso vale anche per Trimboli e tutti gli altri».

TROVARE TALENTI – «Ho sempre avuto questa convinzione e Marco Lanna la pensa allo stesso modo. Vuole radicarsi ancora meglio sul territorio e portare avanti un lavoro capillare. In fondo anche lui ha fatto questo percorso».

JUVENTUS – «Scenderei in campo con la coscienza di essere forte. Consapevole delle qualità degli avversari, ma anche e soprattutto delle nostre. Mi hanno sempre insegnato che incontriamo persone come noi: hanno una maglia diversa, ma sono uguali. La testa, la voglia di fare è determinante. Non esistono gare impossibili».

SAMPDORIA È SEMPRE SAMPDORIA – «Questo sempre. Lo diceva Boskov, non puoi contraddirlo».