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Italia, Conte: «Alla pari col Belgio, nessuno ha la nostra idea di gioco»

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Antonio Conte ha analizzato l’Europeo dell’Italia esaminando anche la prossima partita contro il Belgio di Lukaku

Antonio Conte, ex commissario tecnico della Nazionale italiana, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport ha analizzato l’Europeo disputato dall’Italia esaminando anche nel dettaglio la prossima partita contro il Belgio del “suo” Lukaku.

TIFOSI ALLO STADIO – «Prima di provare a regalare qualche spunto, analisi, commento su questo Europeo che sta entrando nel vivo, fatemi fare l’italiano o, meglio, il tecnico italiano, perché non si tratta solo di patriottismo, ma di convinzione basata su quanto ha visto finora non il tifoso, ma l’allenatore: contro il Belgio ce la giochiamo alla pari, possiamo metterli in grande difficoltà, batterli ed andare avanti. Anticipato questo, riavvolgo il nastro per qualche valutazione generale su un evento, questo Europeo itinerante, che ha per tutti un significato non solo sportivo, ma di ripartenza e ritorno alla normalità dopo l’ultimo anno e mezzo di pandemia. La presenza del pubblico sugli spalti, in alcuni casi addirittura con stadi pieni, ci ha fatto improvvisamente riassaporare emozioni che sono l’essenza del calcio e avevamo sempre dato per scontate. So per esperienza diretta cosa vuol dire giocare in uno stadio vuoto, senza la presenza del pubblico e quanto sia più complicato tenere alte la tensione, la concentrazione e l’adrenalina di una squadra. Risentire il rumore di cori e boati, rivedere giocatori esultare sotto curve e tribune, ascoltare gli inni cantati da atleti e tifosi è impagabile». 

ITALIA – «Le vittorie nel girone hanno evidenziato una qualità di gioco che ci ha fatto subito ben sperare. La partita con l’Austria, una squadra attrezzata, ostica e fisica ci ha messo a dura prova, evidenziando la nostra capacità di soffrire e compattarci in alcuni momenti di difficoltà. La fatica per raggiungere la vittoria può essere stata addirittura più utile rispetto a un successo facile, perché ha fatto capire a tutti quello che il gruppo azzurro sicuramente già sapeva. E cioè che andando avanti non si può più sbagliare nulla: ogni movimento con e senza palla, individuale e collettivo, ogni passaggio, pressione alta, diagonale, sovrapposizione, scalata, raddoppio, tackle, verticalizzazione, giro palla, diventa decisivo. Così come l’aspetto psicologico e l’atteggiamento: quell’indispensabile mix di grinta, concentrazione, voglia di aiutarsi, capacità di soffrire e non mollare. Una partita, a questi livelli, può essere decisa da un particolare qualsiasi, dallo sviluppo di un fallo laterale, da una distrazione o da un centimetro del corpo davanti o dietro a una linea tracciata dal Var. Ogni giocatore deve mettere al servizio del collettivo quelle tre qualità che differenziano nel calcio moderno gli atleti top da quelli normali: forza, velocità e resistenza. Non parlo neanche delle qualità tecniche che dò per scontate. A tutto questo, che è la base per raggiungere risultati importanti, la nostra Nazionale ha dimostrato di saper aggiungere una sua fisionomia e una idea di gioco che altre squadre hanno mostrato meno, affidandosi maggiormente ad individualità importanti, capaci di decidere una partita da soli o quasi. E’ quello che ho visto fare anche ad alcune grandi Nazionali, date per favorite». 

BELGIO – «Il Belgio nostra prossima avversaria è una squadra forte individualmente e collettivamente. Lukaku è una forza della natura, fa reparto da solo, ma scopro l’acqua calda nel dire che la presenza o meno di De Bruyne ed Hazard venerdì può cambiare gli equilibri. Stimo molto il c.t. Martinez per il lavoro svolto in questi anni, ma la prestazione contro il Portogallo non mi ha convinto del tutto sia nella fase di aggressione offensiva che nella fase difensiva. Possiamo certamente metterli in difficoltà sugli esterni e a centrocampo saranno fondamentali i tempi di gioco che sa dare Jorginho. Ma Mancini non ha bisogno di consigli, a livello tattico i tecnici italiani sanno preparare la partita come pochi, Roberto metterà in campo una squadra che saprà gestire ogni situazione».

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