2015

La Domenica con Lei – Atterraggio d’emergenza

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La Sampdoria ha perso meritatamente in quel di Firenze. Lo ha fatto senza essere particolarmente negativa, fornendo una prestazione complessivamente sufficiente ma senza significativi sussulti, a parte le solite incredibili giocate del redidivo Eto’o. Il Doria ha perso ma è giusto togliersi subito il pensiero per poter analizzare la partita al netto degli episodi: la gara è stata macchiata da un errore grossolano da parte dell’arbitro. L’episodio in questione narra una fuga in contropiede di Eto’o, fermato con una vistosissima trattenuta dal difensore viola Gonzalo Rodriguez. L’argentino cade, si mette le mani in faccia perchè sa che verrà espulso ma l’arbitro non fischia nulla e la partita prosegue come se nulla fosse. Detto questo, senza polemiche ulteriori, è giusto passare all’analisi di questa gara fondamentale per la lotta all’Europa.

Il primo fattore che ha caratterizzato la gara sono state senza dubbio le precarie condizioni del terreno di gioco, zuppo come spesso non si vedeva. Vero che a Genova con questo tipo di perturbazione probabilmente non si sarebbe giocato. Vero che le condizioni del campo erano identiche per entrambe le squadre. Non ci si può però esimere dal dire che due squadre come Samp e Fiorentina, dedite al bel gioco e al fraseggio pregno di qualità e assoli tecnici, sono state ugualmente penalizzate nella loro intenzione di gioco e nella relativa interpretazione della stessa. La Fiorentina ha complessivamente avuto le idee più chiare del Doria nel voler controllare il ritmo del gioco, senza snaturarsi troppo nel giro palla e negli inserimenti dalle retrovie dei suoi esterni difensivi e delle sue mezzali. La squadra di Montella ha giocato un primo tempo ritmicamente intenso, quasi totalmente nella metà campo della Samp la quale, nonostante la pressione, non è mai realmente andata in affanno. Sostanzialmente la gara non è mai stata nettamente condotta da una squadra, anche se la Fiorentina ha fatto decisamente molto di più per vincerla, non solo grazie al suo baricentro alto ma anche per l’atteggiamento generale dei suoi giocatori. La Samp ha faticato molto nella gestione palla a causa di troppi errori nei passaggi e di scarsa intensità nella conquista delle seconde palle. A controcampo il solo Obiang ha sviluppato abbastanza coerentemente i dettami di Mihajlovic, cercando di rubare palla e attaccare velocemente gli spazi. Molte sono state le difficoltà anche nella fase difensiva sulla corsia laterale destra con una costante spinta di Marcos Alonso e conseguenti affanni da parte del duo Eder-De Silvestri. Il Doria, a differenza di altre partite, ha faticato molto non tanto a contenere quanto a ripartire con costanza. Tutti gli errori tecnici abbinati malamente alla frenesia, con cui sono state scalpellate sciaguratamente anche alcune invenzioni di Eto’o, nel voler attaccare gli spazi hanno permesso alla Fiorentina di presidiare la metà campo blucerchiata con costanza aumentando così maggiormente le possibilità di segnare. La gara è stata sbloccata, forse, nel momento maggiormente statico della Fiorentina pronta, poco prima del gol fortunoso di Diamanti, a cambiare alcuni giocatori e, probabilmente, disposizione in campo. L’uno-due viola ha risolto sul nascere le possibili difficoltà che la squadra di Montella si sarebbe trovata a gestire nel caso in cui non si fosse sbloccata la partita. La Samp? Dopo il gol del 2-0 di Salah è completamente sparita dal campo, nonostante la mossa disperata di Mihajlovic che, con l’inserimento di Bergessio al posto di Soriano (molto in ombra), ha portato la squadra al 4-2-4. 

Una gara un pò sfortunata, forse giocata troppo in attesa dell’avversario e persa nei dettagli che poi, alla fine, fanno la differenza. La Fiorentina ha meritato perchè ci ha creduto di più, costringendo la Samp a un atterraggio di emergenza ancora, per fortuna, sulle stelle. Niente drammi e testa al Milan: la strada per l’Europa è ancora lunga. 

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