2015

La Domenica con Lei – Nel segno di Samuel

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Una vittoria cercata, sudata e meritata. La Sampdoria batte il Cagliari e conquista tre punti fondamentali per uscire da quella negatività che aveva caratterizzato l’inizio del nuovo anno. Lo fa con pazienza, personalità e con quel valore aggiunto, che di distrazione sembra non avere alcunchè: Samuel Eto’o. Il colpo del campione, a coronamento di una prestazione profondamente significativa, che chiude ogni discorso ed elimina qualsiasi ansia dettata dal ritorno, orgoglioso ma nulla di più, del Cagliari di Zola. 

La gara si è sviluppata, soprattutto nel primo tempo, attorno alla grande densità portata dagli ospiti nella propria metà campo. Tutti, o quasi, dietro la linea del pallone, raddoppi di marcatura sui portatori di palla e linee di passaggio quasi sempre coperte. Per non parlare dell’area di rigore, impenetrabile anche solo visivamente dato il quantitativo di difensori impiegati a difenderla. La Samp ha così gestito costantemente il possesso del pallone, ma non è quasi mai riuscita a penetrare con velocità gli spazi concessi, e non concessi, dagli uomini di Zola. Un possesso palla sterile, verrebbe da dire, merito più del concentrato arretramento degli ospiti che demerito dei ragazzi di Mihajlovic. L’arretramento spontaneo di Eto’o e l’inversione degli esterni d’attacco non hanno portato benefici visibili ad occhio nudo (occasioni concrete), ma hanno permesso al Doria di accompagnare con i terzini la manovra, non sempre con grande qualità. Il volersi togliere dalla marcatura da parte degli attaccanti ha creato a sua volta una grande densità offensiva di uomini negli ultimi trenta metri (per certi versi controproducente) e ha negato quasi totalmente la profondità, che sappiamo essere fondamentale per giocatori come Eder e Muriel. Il gol è arrivato nell’unico modo possibile: sfruttando un calcio piazzato. I meriti della Samp sono comunque da sottolineare: il palleggio insistito e paziente, orchestrato da un presentissimo Eto’o, è stata la chiave vincente per poter lavorare ai fianchi il Cagliari senza rischiare quasi nulla (eccetto il miracolo di Viviano su Longo). Il gol di De Silvestri ha permesso alla Samp di giocare una gara completamente diversa, soprattutto nella ripresa quando le squadre si sono inevitabilmente allungate. Il secondo tempo non è stato dei più facili per la squadra di Mihajlovic, non tanto per un predominio del Cagliari quanto per una evidente difficoltà nello sviluppo delle ripartenze, spesso interrotte sul nascere da errori tecnici o di spaziatura. Il Cagliari non è mai sembrato concretamente pericoloso anche se, questo va detto, un po’ di apprensione soprattutto sulle fasce la Samp l’ha avuta (soprattutto con il duo Avelar-M’Poku). Ancora una volta ho notato alcuni problemi difensivi dei terzini blucerchiati, specialmente Regini che non ha mai dato la sensazione di essere sicuro nel posizionamento rispetto all’uomo e nel disimpegno. Il buon Vasco, bravo nell’attaccare gli spazi in fase offensiva, non è altrettanto sicuro nel difendere negli uno contro uno vicini all’area. Le difficoltà della Samp nel chiudere la partita si sono però volatilizzate al momento del meraviglioso gol di Eto’o, un saggio pratico di come si può calciare in porta da posizione decentrata. Il camerunense ha controllato la palla, fintato una prima volta il tiro e poi scagliato in porta con un collo pieno tagliato. La giocata del campione che chiude la partita e poi, fino al momento della sostituzione, si fa in quattro per difendere e ripartire come se fosse un tornante al debutto fra i professionisti. 

Una vittoria nel segno di Samuel Eto’o e di quello che può rappresentare per questa squadra come valore aggiunto. Il Doria si presenta al meglio di fronte a una serie di partite molto difficili che diranno se questa squadra può o meno lottare per l’Europa. Con un campione in più e la consapevolezza che nulla è impossibile: nemmeno un Samuel Eto’o che segna sotto la Nord. 

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