Editoriale

La pancia piena, le gambe vuote

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Arriva la prima sconfitta in campionato, nella gara che meno ti aspetti: figlia di tanti episodi, ma anche di una disattenzione da pancia piena. Servono meno polemiche e più voglia di fare.

La sconfitta di Udine è stata una pagina da cancellare immediatamente. La sconfitta di Udine è stato un momento nero di quello che era un bel percorso messo in piedi dalla Sampdoria, ancora imbattuta in questo campionato, capace di tener testa al Milan, alla Fiorentina, pronta a dare filo da torcere alle grandi di questo campionato. Però, così come contro il Verona le gambe si erano alleggerite un po’, a Udine le gambe si sono completamente svuotate. L’ingenuità è stata tantissima, dai rigori concessi fino all’espulsione di Barreto: forse la testa era altrove, forse la squadra pensava di essere già diventata imbattibile, forse qualcuno ha peccato di arroganza. In ogni caso meglio adesso che più avanti, d’altronde il campionato è solo all’inizio, eravamo fortemente galvanizzati dal gioco di Giampaolo e pensavamo di avere già in pugno un’annata da fuochi d’artificio: rimettere i piedi per terra può far bene, recuperare le energie durante la sosta anche.

Le individualità non vengono intaccate da questa sconfitta, partiamo da questo concetto: i quattro gol subiti sono figli soprattutto di tre rigori, che equivalgono a delle ingenuità in area di rigore, dei falli dettati da una pressione mentale che nessuno si aspettava di incontrare sul proprio cammino di Udine. Silvestre, nonostante i quattro gol subiti, ha disputato una partita sempre attenta, in linea con quelle che sono le sue prestazioni degli ultimi mesi, così come d’altronde Zapata, che seppur non abbia trovato la via del gol, ha fatto a sportellate fin quando ha potuto. Pollice in su anche per Linetty e Praet, che a centrocampo hanno dato quell’intensità giusta che ha permesso alla mediana di cercare di evitare un tracollo più rapido di quello che poi si è visto. Fatto sta che la gabbia di Delneri ha funzionato e che dopo le tante critiche al reparto difensivo e a quel suo 4-4-2 che a Genova conosciamo bene, il tecnico friulano ha dimostrato che ha ancora da dirne sul calcio. Ora a noi non resta che guardare al calendario con occhi speranzosi: le sfide con Atalanta e Crotone promettono spettacolo e un calendario non del tutto difficile, nonostante gli orobici abbiano dimostrato di poter dare filo da torcere a tutti, anche alla Juventus. Il banco di prova più importante, però, sarà l’infrasettimanale con l’Inter, un momento topico che ci permetterà di capire quanto la mano di Giampaolo possa muovere gli equilibri.

In chiusura mi permetto di dire che alcuni giocatori della Sampdoria, a volte, dovrebbero preoccuparsi di perdere meno tempo sui social a far polemiche sterili e concentrarsi maggiormente su quello che è il calcio giocato, ciò che accade nel rettangolo di gioco, mettere la testa bassa e pedalare: su questo aspetto spezzo una lancia a favore di Vasco Regini, che nonostante l’anno scorso sia stato bersagliato in tutti i modi dalla tifoseria, ha continuato a fare il suo dovere, indipendentemente dalle qualità tecnico-tattiche, ma tenendo comunque la polemica fuori da quello che è il contesto blucerchiato. Per me, questo, significa avere rispetto per la maglia. Non vestirsi da paladino della giustizia, per poi contribuire a una debacle così spiacevole da registrare.

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