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La Sampdoria spende: blucerchiati nella top 40 europea

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La Sampdoria incassa, ma spende anche molto: i blucerchiati sono nella top 40 europea per spese di assemblaggio della rosa

Si potrà imputare qualche errore alla dirigenza della Sampdoria, soprattutto nei primi anni di gestione Ferrero, ma non si può dire che con il cambio di presidenza le cose, dal punto di vista delle spese sul mercato, non siano cambiate: se infatti alla famiglia Garrone i tifosi blucerchiati rimproverano spesso un’eccessiva parsimonia nell’effettuare gli acquisti, con l’avvento della nuova proprietà le cose sono mutate. Frutto anche, va detto, di una progressiva inflazione dei valori di mercato che ha portato tutte le squadre a registrare cessioni e acquisti a prezzi più alti, ma specchio fedele anche della volontà, da parte dello stesso Ferrero, di investire nella squadra e di riportare la Sampdoria a competere per traguardi importanti.

Lo spiega molto bene una recente classifica stilata dal CIES Football Observatory, agenzia sempre molto attenta alle più varie statistiche riguardanti il mondo del pallone. La classifica tiene conto del costo di assemblaggio delle squadre europee, calcolando dunque l’ammontare totale dei soldi spesi per acquistare i giocatori facenti parte di ogni singola squadra dei 5 maggior campionati del Vecchio Continente. La classificia è guidata, come facile intuire, da squadre di “paperoni arabi” come il Manchester City – primo 878 milioni – e PSG – secondo con 805 milioni spesi. Completa il podio l’altra squadra di Manchester, lo United, con 747 milioni spesi. La prima italiana è naturalmente la Juve, che si colloca al 7° posto con 472 milioni investiti.

Ma nella top 40 è presente anche la Sampdoria, 39° grazie ad una spesa totale di 114 milioni. La società doriana sopravanza di un milione la Fiorentina e, in Italia, ha speso meno solo delle 5 squadre che la precedono in classifica e del Milan – secondo in Italia con 305 milioni spesi. Insomma, da questo tipo di graduatoria non può non trasparire la forte volontà della nuova dirigenza di rendere più competitiva questa squadra. Per accorgersene, basta fare un confronto con il resto della Serie A, per esempio con i rivali cittadini del Genoa: i rossoblù, che da qualche anno a questa parte sembrano mancare di un progetto tecnico convincente, hanno speso praticamente un terzo della Sampdoria, solo 35 milioni. Un netto divario che racconta bene le differenze di ambizione esistenti in questo momento fra le due squadre di Genova.

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