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La tesina di Pirlo accende gli animi: scontro tra Sconcerti e Ulivieri

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Ulivieri, presidente dell’Associazione Allenatori, non ci sta e risponde all’attacco di Sconcerti verso la tesina di Andrea Pirlo a Coverciano

Renzo Ulivieri risponde all’attacco di Mario Sconcerti nei confronti di Andrea Pirlo. Il presidente dell’Associazione Allenatori difende il neo tecnico della Juventus e pone i riflettori sull’esame svolto a Coverciano.

LA REPLICA A SCONCERTI – «È un periodo bellissimo per noi, siamo felici e soddisfatti perché molti allenatori giovani, usciti dai nostri corsi, si trovano già ad allenare tra A e B. Per questo motivo, un attacco del genere è ancora più inatteso in un momento così”. Ha spiegato Renzo Ulivieri a calciomercato.com. Voglio molto bene a Mario Sconcerti e solitamente, quando lui scrive qualcosa, non me la prendo troppo. Però, quando parla di vergogna senza conoscere le cose, un po’ di dispiacere lo provo. Mi viene da pensare che probabilmente è un po’ stanco, perché è la seconda volta che esprime un pensiero simile. Le nostre tesi, come all’Università, possono svilupparsi anche su un semplice particolare, come può esserlo per esempio una rimessa laterale, piaccia o non ai giornalisti. Pirlo, invece, l’ha sviluppata su qualcosa di più specifico, anche se non ha voluto raccontarci cosa farà da grande. È la seconda volta che Sconcerti scrive cose del genere, capisco l’esigenza del giornalista, che è quella di uscire via via fuori dal coro, ma per farlo non c’è bisogno di mettersi le mutande in capo. E lo dico con il grande affetto che provo nei suoi confronti, figuratevi che lo abbraccerei anche così, con le mutande in capo».

SCONCERTI RISPONDE – «Caro Renzo, io ho cercato di parlare di calcio, tu mi rispondi con cose personali, che mi vuoi bene e che forse sono stanco perché è la seconda volta che scrivo cose che ti fanno arrabbiare. Ma non entri nel merito. Io scrivo sulla scuola di Coverciano perché credo sia parte importante della crisi di un calcio italiano che da dieci anni non vince più niente. Hanno forti responsabilità i presidenti, i giocatori, il sistema globale ma certamente anche gli allenatori che voi formate. Quanto a Pirlo e alla sua tesina, non ho detto che era vergognosa ma che è stata una piccola vergogna permettergliela con un argomento da professore più che da docente. Siccome intendo continuare a lavorare per un miglioramento degli allenatori in Italia, che sono bravi, ma molto meno di prima, ti invito a una discussione franca, dove vuoi e quando vuoi».

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