2012

Lotito: «Stiamo crescendo mentalmente. In politica mi schiererò per…»

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Claudio Lotito, presidente della Lazio, ai microfoni di SkySport ha così commentato la prestazione della sua squadra a Genova e successivamente, spinto dalla sua carica politica, ha anche commentato in che modo vorrà scendere per supportare la situazione sociale: «Possiamo essere abbastanza soddisfatti. La Lazio deve dimostrare di giocare da grande squadra, come fatto oggi. Cinica, compatta, determinata e bel gioco sono state le caratteristiche messe in campo quest’oggi, così da evitare questo atteggiamento altalenante. Se alla ripresa riusciremo a essere coesi come oggi e allo stesso tempo umili, perché non bisogna mai sottovalutare l’avversario, potremo toglierci qualche soddisfazione in più. Questi elementi mi fanno ben sperare perché siamo in crescita anche dal punto di vista mentale. Se riusciremo anche a mettere in campo qualche acquisto in più, tenendo presente le situazioni economiche e finanziarie, non ci tireremo indietro. Va, però, sfoltita la rosa perché ci sono dei giocatori richiesti altrove e che qui hanno avuto poco impiego: noi li metteremo in condizione di essere impiegati altrove dato che qui abbiamo una rosa extralarge e abbiamo bisogno di meno giocatori».

«Io ho dato la mia disponibilità con spirito di servizio a intervenire laddove mi fosse richiesto a livello statale. Ci fu un problema identico con la Lazio: la società stava fallendo e aveva numerosi debiti e io accettai questa sfida, come uno sport estremo, e siccome apprezzo ogni tipo di sfida accetterei volentieri questo nuovo incarico. Io ho un rapporto positivo con tutta la sezione Lazio: i risultati mi stanno dando ragione quindi qualche apporto positivo l’ho dato. La Lazio non è incompatibile con qualsiasi incarico perché non ci sono conflitti, quindi potrei agire senza problemi anche altrove. Mi schiererei in un partito che vuole rappresentare la gente: non voglio fare etichette politiche. Se sarò allocato in una lista vedrete dove mi collocherò. La mia idea è volta a rappresentare l’interesse della collettività. I cittadini non vogliono più proclami, ma fatti, quindi io voglio abdicare la mia disponibilità a una crescita sociale. Vogliono anche avere una certezza e una scadenza precisa per questa crisi».

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