Mancini prezioso amuleto dell'amico Mihajlovic - Samp News 24
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2014

Mancini prezioso amuleto dell’amico Mihajlovic

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Quando c’è da tornare a Genova, a riabbracciare l’ambiente Sampdoria, per Roberto Mancini non è mai un onere ma un’emozione pura e semplice, anche se da sei mesi a questa parte è finito ad allenare in Turchia, non proprio a due passi dalla città della Lanterna e dall’Italia. La presenza di ieri in tribuna d’onore – al fianco di Paolo Bordonaro, vicepresidente dell’associazione italiana avvocati calcio – non è la prima: l’allenatore del Galatasary fu a Marassi a seguire l’esordio in campionato della Sampdoria allora nelle mani di Delio Rossi contro la Juventus, partita non fortunata per i blucerchiati che uscirono sconfitti al cospetto di una Juve non dominatrice del campo. 

Questa volta è andata meglio e “Bobby Gol” si è rivelato prezioso amuleto per i blucerchiati e per l’amico Sinisa Mihajlovic, che è venuto ad osservare da vicino dopo che in passato al “Ferraris” erano venuti altri amici comuni a fare visita al tecnico serbo, come Dejan Stankovic, presente alla prima di Sinisa con la Sampdoria. E ieri nel post partita lo stesso Mihajlovic spende parole molto dolci per il suo ex primo allenatore ai tempi dell’Inter: «E’ grazie a Mancini se ora sto facendo questo lavoro e anche io sto cercando di dare il massimo e di migliorare, prendendo i punti migliori da tutti gli allenatori che ho incontrato nella mia carriera: credo che il Mihajlovic di quattro anni fa sia diverso da quello di oggi e penso che quello che vedremo tra quattro anni sarà migliore di quello di oggi». 

Mancini dimostra di aver imparato tanto dai trascorsi in Inghilterra, dal punto di vista del look: giubbotto blu smanicato, giacca beige, pashmina a quadroni scozzese, coppola azzurrina dalla quale spunta l’inconfondibile ciuffo. Durante la partita non si scompone mai, neanche quando la “ballerina sinisiana” va sotto di due gol e rischia di combinarla grossa. Così come non si lascia andare ad esultanze quando Krsticic, Okaka e Gabbiadini regalano al Doria i tre punti che, de facto, chiudono la pratica salvezza. Al triplice fischio di Giacomelli, l’ex 10 che detiene il record di presenze assolute in maglia blucerchiata, 566, saluta Edoardo Garrone e lascia il suo posto in tribuna senza rilasciare dichiarazioni ai giornalisti. 

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Roberto Mancini all’arrivo al Luigi Ferraris

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