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Maresca: «Che errore tornare in Italia. Ferrara un incompreso»

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Una carriera da giramondo, prima l’Inghilterra, poi l’Italia, poi la Spagna, la Grecia, di nuovo la Spagna e infine di nuovo l’Italia per Enzo Maresca, tornato nel Bel Paese proprio grazie alla Samp e ora al Palermo, dove lotta per la salvezza.

Intervistato da La Gazzetta dello Sport l’ex centrocampista blucerchiato ha ripercorso tutta la sua carriera, in particolare il periodo all Samp, una parentesi non troppa positiva per sua stessa ammissione: «Più grande errore? Tornare a giocare in Italia. L’ho fatto perché mi aveva chiamato Ciro Ferrara alla Samp. Invece ho trovato un Paese fermo. Non c’è ricambio generazionale. D’altronde lo capisco, pensiamo alla visibilità che dà il calcio. Il problema è che da noi il d.s. ha il suo allenatore, l’allenatore si porta i suoi giocatori e si va avanti così. E nessuno dice niente perché tutti hanno paura di perdere il posto. Non faccio nomi, ma una volta in un club importante di Serie A i dirigenti hanno chiamato a colloquio due tecnici. Il primo diceva che la squadra avrebbe potuto fare bene ma occorrevano certe condizioni, il secondo invece ha detto che tutti erano fortissimi e avrebbero vinto di sicuro. Chi è stato ingaggiato? Ovviamente il secondo».

Campionato fermo per la Nazionale, lui che in Azzurro nella nazionale maggiore non ci è mai andato, nonostante un rendimento ottimo: «Credo che l’anno tra il 2006 e il 2007, dopo aver vinto tutte quelle coppe segnando anche una doppietta in finale di Uefa, forse una prova me la sarei meritata. Allenatori sottovalutati? Anche se è stato in grandi club, per me Pellegrini è meno stimato di quanto meriti. Tra i giovani, Ciro Ferrara è un incompreso».

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