2014

Mattia Lombardo: «Nei professionisti è tutto un altro mondo. Voglio seguire le orme di Rizzo»

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Passare dalla Primavera ai professionisti è un po’ come finire gli studi ed entrare nel mondo del lavoro. Prima di quel momento, puoi solo immaginare come sarà la vita là fuori. Nuovi problemi, nuove difficoltà, priorità. Il tempo dei giochi e degli scherzi è finito e poco importa se eri la stellina del tuo corso: si riparte da zero e conta quello che fai, non chi sei sulla carta. Mattia Lombardo, che non ha certo bisogno di presentazioni, tutto questo lo sa bene. E con grande umiltà si è messo in gioco, con tanta voglia di crescere e imparare nella sua prima avventura tra i pro della Cremonese. Per sapere qualcosa di più su questi primi sei mesi da professionista, abbiamo contattato in esclusiva il centrocampista classe 1995, per una bella chiacchierata tra obiettivi stagionali, futuri e sogni nel cassetto.

Allora Mattia, come è stato questo primo impatto nel mondo dei professionisti?
«Qui alla Cremonese mi trovo molto bene, è una bellissima realtà, una società sana con una squadra molto giovane; ho legato molto con i compagni, però diciamo che il mondo fuori dal settore giovanile è complicato: è dura, ogni giorno a ogni allenamento devi guadagnarti qualcosa, anche solo una semplice panchina, mentre prima alle volte potevi stare un po’ più sereno. Ora la difficoltà è rimanere sempre sul pezzo tutti i giorni, perché comunque c’è anche gente più grande che ha una famiglia da mantenere. Vedi come funziona il mondo. È un cambiamento radicale: vivi da solo, devi gestirti da solo. Il problema non è tanto il livello del gioco, perché con l’allenamento si può sempre migliorare, ma è proprio l’approccio a essere duro».

Ci fai un bilancio di questi primi sei mesi?
«Sono partito alla grande a inizio stagione, giocando sempre titolare arrivando presto in doppia cifra per quanto riguarda le presenze in campo. Poi c’è stato un momento in cui ho giocato di meno, dato anche alle difficoltà della squadra che non riusciva più avincere. Abbiamo affrontato un brutto momento e quindi in società si sono affidati a giocatori più esperti, perciò nell’ultimo periodo ho avuto un poco più di difficoltà. Se devo però tirare le somme, dico che il bilancio è positivo. È normale passare momenti così, bisogna capire che qua fuori è tosto. Anche nelle giovanili ci parlavano della gavetta, ma finchè non ci sei dentro non puoi renderti conto di come sia davvero. Prima non eri abituato ad andare in panchina o tribuna, adesso invece si vivono situazioni anche di questo tipo e bisogna sempre restare concentrati, altrimenti non si va avanti».

Ti sarai fissato qualche obiettivo personale…
«Sì assolutamente, mi sono fissato degli obiettivi. Adesso è arrivato un nuovo allenatore, Giampaolo, che è veramente molto bravo, con esperienza in Serie A. Sto giocando poco ma sto imparando molto da lui negli allenamenti. Porto avanti i miei obiettivi tutti i giorni: non sono questi mesi in cui sto giocando meno a dovermi fermare, anzi, superando questi momenti se ne esce più forte ed è quello che voglio fare io assolutamente».

Un occhio al futuro: ti piacerebbe tornare subito alla Sampdoria a fine stagione o preferiresti giocare un’altra stagione in prestito per maturare ancora?
«Dipenderà dagli ultimi mesi di campionato che sono fondamentali. È ovvio che a me piacerebbe già tornare alla base, solo che bisogna essere obiettivi: a fine stagione si tirerà una riga e si vedrà se avrò ancora bisogno di tempo, un altro anno a farmi le ossa, o se magari ci saranno le possibilità di iniziare il ritiro con la prima squadra e fare le giuste valutazioni. Vorrei seguire le orme di Luca Rizzo, un ragazzo che fino a pochi anni fa vedevo giocare in Primavera mentre ero negli Allievi e in due anni di gavetta giocando bene è riuscito arrivare in Serie A e farsi trovare pronto. Quella è la strada giusta».

A proposito di Rizzo, passiamo alla prima squadra: ti saresti aspettato un inizio di stagione così, col botto?
«Me lo apettavo: nell’ultimo periodo della scorsa stagione, quando mi sono allenato con la prima squadra, ho visto un grande lavoro da parte di Sinisa Mihajlovic e da parte dei giocatori che lo seguono. Ed è proprio questa la marcia in più che aveva la Sampdoria nel finale di stagione scorso e in questa stagione. Io sono ottimista per la Sampdoria di quest’anno, una squadra molto forte e con un grande mister. Sono in linea con le mie aspettative».

Qualche giocatore ti ha stupito in maniera particolare?
«Sapevo già che fosse molto forte Romagnoli, l’ho incontrato più volte giocando nella Primavera: è un ragazzo che merita tutto quello che ha raccolto fino adesso. Ma anche lo stesso Obiang, l’anno scorso in difficoltà, quest’anno sta facendo la differenza. Così come Okaka e tutti gli altri, stanno facendo tutti molto bene».

Ultima domanda: che cosa ti piacerebbe trovare sotto l’albero di Natale? Un desiderio particolare?
«Non saprei, ho diversi obiettivi. È ovvio che uno di questi è di tornare alla Sampdoria, è poco ma sicuro».

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