2015

Mihajlovic alla Domenica Sportiva: «Ferrero presidente atipico, ma impara in fretta»

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È un Sinisa Mihajlovic sorridente e soddisfatto quello che si presenta alla Domenica Sportiva in qualità di ospite. Il traghettatore di questa Sampdoria che continua a stupire macinando punti su punti e infrangendo record (33 punti nel girone d’andata) e tabù (i blucerchiati non vincevano al Tardini dal 2008): «Siamo terzi in classifica grazie al gruppo, al duro lavoro e alla dedizione», esordisce il Mister.

FERRERO SHOW – Se la Sampdoria stupisce sul campo, fuori dal campo ci pensa il numero uno blucerchiato a dare spettacolo, con il mercato e non solo: «Il Presidente a volte ci fa. Per quello che posso dire io si è sempre comportato benissimo con me, ha sempre fatto quello che ha detto, perciò ho un buon rapporto con lui. È un Presidente un po’ atipico, perché comunque mi tiene informato su tutto e mi chiede molti consigli ed è una cosa bella e positiva. Cosa avrebbe detto Boskov di un Presidente cosi? Non lo so cosa avrebbe detto, perché in un certo senso si somigliava anche a lui con le sue uscite e le sue battute. Sono due persone che quando si parla di lavoro sono molto serie e intelligenti; gli piace fare spettacolo ma quando si parla delle cose serie ascolta e impara molto in fretta, anche se non viene dal mondo del calcio. Grazie alla sua persona e ai nostri risultati si parla molto di Sampdoria».

Dal Presidente al campionato: «Recentemente mi sono un po’ arrabbiato, perché anche domenica alla fine del primo tempo quando eravamo zero a zero con l’Empoli si sentivano un po’ di mugugni dalla tribuna, sembrava che la vittoria della Sampdoria dovesse essere scontata. Non possiamo perdere la realtà di quello che siamo, anche se stiamo giocando un ottimo campionato e non dobbiamo dimenticarci che dietro di noi ci sono squadre molto più attrezzate di noi».

SU GABBIADINI – «Con noi Gabbiadini ha fatto molto bene, ha fatto nove gol ed è stato fondamentale perché ci ha risolto molte partite. È andato a Napoli e io gli auguro le migliori cose perché è un ottimo ragazzo e ha potenzialità di diventare un buonissimo giocatore. Perché non gioca non lo so. Io l’ho allenato e per me è stato un piacere»

LE PANCHINE DI OKAKA – «Okaka per noi è stato fondamentale, è cresciuto moltissimo e ha fatto molto bene. Ultimamente, non so se è per colpa del mercato o per qualcos’altro, l’ho visto un po’ distratto e l’ho dovuto mettere in panchina perché dietro c’è un altro giocatore come Bergessio, che l’ho voluto io, e si è sempre allenato molto bene con impegno dimostrando grande professionalità senza mai lamentarsi. Nel calcio funziona così: uno sta fuori poi quando gli arriva l’occasione se riesce a sfruttarla meglio per lui».

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