Murillo: «La Sampdoria è più matura. Futuro? La situazione è questa»
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Murillo: «La Sampdoria è più matura. Futuro? La situazione è questa»

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Jeison Murillo, difensore della Sampdoria, fa il punto: dal ritiro alle sensazioni sul suo futuro. Le dichiarazioni al Secolo XIX

Jeison Murillo, difensore della Sampdoria, si è raccontato ai microfoni de Il Secolo XIX. Le sue dichiarazioni sul ritiro a Ponte di Legno, le amichevoli, Roberto D’Aversa e il futuro.

OBIETTIVO – «Innanzitutto di migliorare la forma fisica e di arrivare presto a una condizione di forma ottimale. Mi ero fatto male a fine aprile con il Celta e sono stato costretto a saltare la Coppa America».

SAMPDORIA – «Sono un professionista, ho ancora du anni di contratto con la Sampdoria. Mi allenato il massimo, il mio dovere è quello di lavorare con serietà, di farlo anche per me stesso e di farmi trovare pronto. E poi dopo si vedrà cosa succederà».

CELTA VIGO – «A Vigo mi sono trovato bene. Come mi trovo bene qui. Se tutti mi vogliono è positivo. Significa che non resterò senza squadra».

RITIRO – «Siamo solamente all’inizio della preparazione e questi test servono per prendere confidenza. Io mi sono trovato a mio agio. In questa Sampdoria ho ritrovato diversi calciatori coni quali aveva fatto il ritiro a Ponte di Legno due estati fa. Invecchiati? No, semmai più esperti. Questo gruppo è ricconi valori e ha tante qualità.»

D’AVERSA – «È un allenatore che sta molto vicino ai suoi calciatori. È ancora giovane, certamente vive questa avventura professionale con l’entusiasmo, la voglia e l’adrenalina di un tecnico giovane che ha la possibilità di allenatore una squadra blasonata come la Sampdoria. L’impatto con noi è stato positivo».

DIFESA – «Siamo ancora all’inizio della preparazione, quindi è presto per avere un’idea compiuta. È sicuramente un tecnico al quale piace anche prendersi qualche rischio, accettando magari situazioni di uno contro uno. Un aspetto del gioco che direi esalta le mie caratteristiche».

TITOLARE – «Ogni calciatore del mondo si allena per essere importante nella sua squadra. Per me come per tutti avere la confidenza dell’allenatore e della società è chiaramente una priorità. Sono tornato alla Sampdoria pensato di non essere ancora di passaggio, ma che non me ne andrò. Poi però ci sono anche altri attori… vedremo quel che succederà. Ripeto, resto non resto devo lavorare per me, devo tenere la testa qui».

NORMALITA’ – «Non vedo l’ora di ritrovare gli stadi con i tifosi sugli spalti. Che poi è la condizione naturale del gioco del calcio. Lo stadio pieno ci fa sentire pienamente calciatori. Piano piano mi sembra che ne stiamo uscendo. Certo giorni sono ancora pesanti, tra i tamponi ai quali veniamo sottoposti e la Bolla che dobbiamo osservare. I vaccini son un passo fondamentale. Io l’ho fatto appena possibile, non solo per il mio lavoro ma anche per tutelare la mia famiglia».

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