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Nassi ricorda Mantovani: «Era un fuoriclasse. Alla Sampdoria il numero uno»

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Claudio Nassi ricorda Paolo Mantovani a un giorno dalla celebrazione a Bogliasco da parte dei tifosi della Sampdoria

Claudio Nassi ricorda Paolo Mantovani a un giorno dalla celebrazione a Bogliasco da parte dei tifosi della Sampdoria: alcune battute dell’intervista a La Repubblica.

STILE SAMPDORIA«Quando sono arrivato, la società aveva un’ottima immagine, era sempre una delle più importanti in Italia, e beneficiava del fascino delle maglie, uniche al mondo. Si decise che nessuno doveva parlare, escluso presidente, allenatore e calciatori, in modo che la linea politica fosse unica e Mantovani non fosse mai contraddetto. Questo approccio finì per rafforzare l’immagine della società».

DIFFICOLTA’«I problemi personali del presidente, fino al 1982. Senza questi intoppi, avremmo vinto la Serie B già il primo anno. Mantovani era un fuoriclasse. Quando la Sampdoria ha vinto lo scudetto era il numero uno del calcio italiano. Il presidente della Lega e della FIGC non facevano nulla senza sentire il suo parere».

ACQUISTI«Con Mantovani avevamo bruciato tutti ed acquistato i giocatori più importanti di C e B, ma la storia più divertente resta quella su Galia. La trattativa fu chiusa a Lugano, con Gattei e Vitali, presidente e direttore sportivo del Como, per due miliardi. Prima di firmare Mantovani disse che aveva avuto dieci relazioni negative su undici sul giocatore, compreso l’allenatore in occasione dell’ultima gara di campionato, ma lo avrebbe preso lo stesso, perché si fidava della mia indicazione».

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