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Il ricordo dell’ex Sampdoria: «La prima squadra è un onore. Che esperienza con Audero»

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Giacomo Nava, ex portiere delle giovanili blucerchiate, ha raccontato la sua esperienza tra la prima squadra e la Primavera della Sampdoria

Giacomo Nava, ex portiere delle giovanili blucerchiate, ha raccontato ai taccuini de La Giovane Italia la sua esperienza tra la prima squadra e la Primavera della Sampdoria.

SAMPDORIA – «Entro a far parte della famiglia Sampdoria all’età di 8 anni facendo tutta la trafila del settore giovanile. In questi anni ho avuto anche l’onore di giocare in Primavera da sotto età e di essere aggregato in prima squadra, seppure per un breve periodo, sotto la guida di mister Mihajlovic. Alla fine le nostre strade si sono divise ma considero i miei dieci anni complessivi alla Samp come annate molto importanti, nelle quali ho avuto modo di divertirmi e crescere come uomo e giocatore in un contesto dove l’aspetto umano è molto importante».

ADDIO – «Non è stato facile emergere, per cui ho fatto la gavetta per tre anni in Serie D con la vana speranza che con le prestazioni mi sarei guadagnato il salto di categoria. Così riparto dal Bogliasco, l’anno successivo passo al Lentigione, piccolo paradiso per la categoria ideale per la crescita di un giovane, e da ultimo mi trasferisco al Lecco. La stagione successiva, finalmente ottengo la mia prima opportunità tra i professionisti a Rimini dove rimango per due anni, raccogliendo 15 presenze. Purtroppo a penalizzarmi in questa occasione fu il nuovo regolamento sul minutaggio Under in Lega Pro, che di fatto tagliò fuori l’annata dei ’97, così scelsi di rescindere e restai senza squadra».

NAZIONALE – «Ho avuto la possibilità e l’onore di far parte della squadra azzurra al torneo 6 nazioni in Slovenia, con l’Under 15. Esperienza fantastica per ciò che significa la maglia azzurra ma anche per i compagni con cui ho potuto condividere questa parte del mio percorso. Nonostante giocassimo da sotto età nel torneo (riservato alle U16), la squadra era formata da ragazzi che adesso hanno delle carriere importanti e sui quali i loro club hanno puntato fortemente come Audero, mio collega di reparto, Barella, Romagna, Bonazzoli e Dimarco».

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