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Nicolini: «Sampdoria motivata, la salvezza può essere tranquilla»

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Enrico Nicolini, ex calciatore della Sampdoria, ha fatto il punto dopo la vittoria contro il Cosenza. Le parole a Telenord

Enrico Nicolini, ex calciatore della Sampdoria, ha fatto il punto dopo la vittoria contro il Cosenza. Le parole a Telenord.

VITTORIA«Non risolve nulla, ma al tempo stesso risolve tantissime cose. La classifica è migliorata. Non abbiamo creato quello che poteva essere un clamoroso ribaltamento, se oggi non avesse vinto è chiaro che qualche decisione importante sarebbe stata presa. Abbiamo giocato una buona partita con una Sampdoria motivata, rischiando il giusto. Sul risultato finale non ci sono discussioni di sorta. È un tassello importante. Credo che non sia una squadra attrezzata per i playoff, ma recuperando tutti i giocatori la salvezza dovrebbe essere tranquilla».

ATTACCO«Resto dell’idea che questa squadra non può fare a meno di un centravanti. Esposito che si ammazzato di fatica, non l’ha mai presa. Dovrebbe essere lui il centravanti, ma non ha inciso. Oggi ha giocato con il 4-3-2-1 ed è rimasto isolato. Il ragazzo ha ottime qualità, ma lo obblighiamo a un ruolo che non gli si addice. Si poteva mettere De Luca, se sano. Secondo me la Sampdoria è monca. Il primo tiro in porta è stato fatto al 31esimo del primo tempo».

MODULO«Dipende sempre dalla contrapposizione con l’avversario. A me non piace questo sistema di gioco. Costringi Verre a fare un trequartista che è esterno. Allora meglio mettere un 4-3-1-2 così Borini può essere più vicino alla porta. Ieri abbiamo sofferto tanto sugli esterni. Il mediano era sempre in ritardo sule chiusure in fascia. È comunque stato buono in contrapposizione al Cosenza».

KASAMI«Tra lui e Girelli, mi tengo Kasami a mezzo servizio. Se avessimo i giocatori il centrocampo dovrebbe essere: Benedetti, Ricci e Kasami. Abbiamo grandi carenze a centrocampo, non abbiamo tiratori, non abbiamo gente che si inserisce. Kasami comunque è uno da quattro o cinque gol a campionato ma va recuperato».

FARIOLI«Farioli in quel momento non era l’allenatore ideale per la Sampdoria: non conosce categoria, mestiere. Ora ha dimostrato le sue doti. Oggi discutiamo se Pirlo sia adatto, nel contesto di quest’estate Farioli non è stato considerato adatto».

PLAYOFF«È rischioso fare certi ragionamenti. Ricordiamoci del Benevento che è retrocesso. L’obiettivo è la salvezza il prima possibile. La Sampdoria deve fare un campionato senza soffrire. Questo è un organico che se stanno tutti bene si può salvare. È vero che saremmo a nove punti senza la penalizzazioni e a quattro punti dai playoff, ma va considerato che ad altre squadre mancano delle partite».

PRESSIONE«Osservo sempre gli avversari, penso a quando entrano in campo. Non c’è stato un giocatore che non abbia guardato la Gradinata Sud. Ed è normale. Bandiere, cori, ti viene istintivo guardarla. Per il resto non mi sento di dire che ci sia tensione in campo per le pressioni dei tifosi».

INFORTUNATI«Quando Ghilardi è rimasto per terra, mi è venuto da piangere. Abbiamo due centrali. Due contati. Murru ne ha per un mese, Ferrari ha finito la stagione. Questa è la situazione».

CAMBIAMENTO«Ci sono momenti dove ti senti bene, altri dove fai fatica. In questi devi semplificare al massimo le cose. La Sampdoria all’inizio aveva volontà di fare, ma non aveva certezze. Ora fino a che non ti metti a posto con gli infortunati, devi fare cose semplici. Penso che Stankovic e Ravaglia fossero i giocatori che toccavano più palloni, meglio aver cambiato se porta i suoi frutti».

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