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Novellino: «La B è dura: ecco la ricetta per vincerla»

Walter Novellino, ex allenatore della Sampdoria, detta la ricetta per tornare velocemente in Serie A: le sue parole
Walter Novellino, ex allenatore della Sampdoria, detta la ricetta per tornare velocemente in Serie A: le sue parole su Fabio Grosso, la dirigenza e il futuro a Il Secolo XIX.
SOCIETA’ – «La società è fondamentale, io sono stato fortunato, c’erano persone competenti come Marotta e Paratici che presero uomini adatti al mio calcio, soprattutto sulle ali. E Riccardo Garrone era una persona stupenda: appena arrivato mi chiedeva il permesso di venire a vedere gli allenamenti. Gli dicevo: “Ma lei è il presidente, si metta dove vuole”. Lo ringrazio mi ha fatto conoscere una città bella e una tifoseria speciale che non merita gli sfottò dei genoani, ma che presto si rifarà. Non conosco Radrizzani e Manfredi di persona, ma per aver portato Bielsa al Leeds vuol dire che lavorano molto bene».
RICETTA – «Giocatori forti e perfetti per il tecnico: io avevo Flachi che era Super, per me è un figlio e spero trovi posto alla Sampdoria per insegnare ai giovani, ci mancano punte e marcatori, servono maestri come lui. C’erano Conte, Pedone, Bazzani, Valtolina e Gasbarroni sugli esterni tanta qualità. Serve un mix di giovani es esperti, terrei Quagliarella come chioccia. E avevamo la dote decisiva: il carattere forte, la B è dura».
GROSSO – «Grosso non allena solo perché ha vinto il Mondiale, ha fatto la gavetta, il 4-3-3 del suo Frosinone mi piaceva molto, giocava bene, subiva pochi gol, ha l’esperienza giusta per la Sampdoria. Io? Voglio allenare ancora, mi diverto».
