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Pellegrini: «Giampaolo ha idee valide. Ecco come battere il Milan»

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La sconfitta rimediata contro la Roma è solamente una eccezione, perché la Sampdoria sta disputando un buon avvio di stagione e dimostrando qualità e caratteristiche che nella passata stagione erano palesemente mancate. Sei punti in tre partite, due le vittorie contro le squadre che sono da battere per arrivare in maniera tranquilla alla salvezza.

 

Alla prossima c’è il Milan, il punto di svolta per riprendere al più presto il cammino. Luca Pellegrini, pensa che la formazione doriana possa riuscire nell’impresa?
«Il Milan gioca sotto ritmo, non ha cattiveria agonistica e non sa gestire gli sbalzi di intensità della partita. La Samp dovrà giocare soprattutto in verticale perché il tallone di Achille dei rossoneri è la difesa, lo è sempre stata. Sono sbilanciati in avanti e non hanno equilibrio, dunque è facile beffarli. Ovviamente cercheranno di limitare i danni, però l’impronta è questa. Non è un caso che le squadre di Montella abbiano sempre subito molti gol: nei primi due anni alla Fiorentina ha preso 44 reti, nel terzo addirittura 46. Vero è che hanno sempre segnato tanto, ma per osare subiscono. Saranno comunque feriti nell’orgoglio».

 

Montella tornerà al “Ferraris“, dopo aver spaccato la tifoseria per via del suo addio a fine giugno. Come verrà accolto?
«Non ha fatto niente di male ed è giusto che venga accolto dai tifosi come chiunque altro. Ha giocato per tanto tempo qui e ha lasciato un segno importante. Lascerei stare quanto successo nella passata stagione, è stata particolare e non credo abbia molte colpe». E le voci dei sostenitori blucerchiati hanno avvolto anche la scelta di far indossare a Vasco Regini la fascia di capitano: «Non voglio entrare troppo in merito della questione, sono scelte dello spogliatoio. Regini, però, deve dimostrare ancora tanto all’ambiente e al calcio italiano, deve tornare quello di Empoli. Prima di andare via da Napoli non è cambiato molto. Se dovesse trovare il giusto entusiasmo, sarà sicuramente un punto fermo di questa squadra».

 

Alla luce dei primi risultati ottenuti, la squadra sembra essere uscita rinforzata dal mercato estivo?
«Bisognerebbe attendere altre partite per dare una valutazione più completa e approfondita. Ho visto una sola partita finora, quella di Empoli, posso dunque dire che non è stato un test probante, qualcosa di più per quanto riguarda l’Atalanta. In prospettiva ritengo siano stati acquistati giocatori interessanti e molto giovani, purtroppo restano delle incognite da verificare. Conosciamo solamente il valore di quelli che sono andati via. L’allenatore ha idee molto valide, se continuerà a trovare la disponibilità del gruppo e completerà l’apprendimento, certamente i risultati arriveranno».

 

Per concludere, cosa pensa della gestione societaria di Antonio Cassano?
«I dati parlano chiaro. Lui è fuori rosa. Ha fatto una scelta di vita, decidendo di restare, e la società ha voluto proseguire per la propria strada senza di lui. Siamo in un sistema di democrazia, non dobbiamo far altro che accettare ogni decisione. Sicuramente la Sampdoria andrà avanti, Cassano non si sa, ma le qualità del giocatore non si discutono. È chiaro che, con la giusta condizione, avrebbe potuto essere utile. Nel calcio moderno, però, se non sei allenato per fare le due fasi è difficile giocare. E una squadra può permettersi soltanto un giocatore che rinunci a tornare, figuriamoci due o più. Gli avversari non concedono molto. La dirigenza, comunque, ha fatto le valutazioni in sinergia con il tecnico, il caso mi sembra chiuso».

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