2014

Piovaccari e l’Eibar: «Alla Samp non avrei mai avuto spazio. Mi trovo bene qui»

Pubblicato

su

Una nuova avventura in Liga, dove sta trovando altro successo. L’esordio in Serie A non vuole arrivare, ma Federico Piovaccari non si è mai scomposto. Prima l’avventura in Romania con lo Steaua e tanti gol realizzati con la squadra di Bucarest. Poi una nuova esperienza in Spagna, con l’Eibar, squadra che ha esordito quest’anno in Liga: «Inizialmente non la conoscevo nemmeno io, giuro. Poi parlando con mio suocero…». Insomma, la provincia al potere. Cittadina di 25mila abitanti, Eibar è una comunità autonoma dei Paesi Baschi: «Chiamarla città è una parola grossa, Eibar è un paesino molto tranquillo, assai vivibile. Dopo due promozioni la squadra è arrivata in Liga per la prima volta nella sua storia. Lo stadio da cinque mila posti è sempre pieno».

TRA B E CHAMPIONS LEAGUE – Eibar ricorda un po’ Cittadella, dove Piovaccari si consacrò capocannoniere della B: «Sì, vero! Anche nella squadra. Pure quel Cittadella arrivava da una promozione dalla C alla B. Speriamo di far bene come in quell’anno». Nell’intervista esclusiva concessa a gianlucadimarzio.com, Piovaccari ricorda anche l’emozione di giocare (e segnare) in Champions con la Steaua: «Un’emozione unica, sicuramente. Fino a due anni fa giocavo in Serie B. Poi mi sono trovato a sfidare Chelsea e Schalke in Champions. Quest’anno la Liga, dal debutto al San Mames – la mia prima da titolare quest’anno, uno stadio che mi ha regalato sensazioni speciali – alla partita contro il Barcellona. Sono emozioni che non dimenticherai mai».

TRAGUARDI – Un premio arrivato a trent’anni, ma che Piovaccari ha accolto con grande gioia: «Essere arrivati a questi traguardi a trent’anni mi riempie di soddisfazione, significa crederci fino alla fine». Nell’ultimo week-end, l’Eibar ha giocato al Camp Nou contro il Barca. Magari Piovaccari voleva la maglia di Messi: «No, l’ho scambiata con Mascherano. Figurati, Messi e Neymar erano già prenotati!». A differenza della Romania, nessun problema con l’apprendimento della lingua: «Sono agevolato, mia moglie è spagnola e ogni anno facciamo le vacanze in Spagna». Eibar è un posto molto tranquillo: «Vivo a 500 metri dallo stadio, tutto davvero comodo. Mi trovo bene. E poi a 40 chilometri da qui ci sono città fantastiche come San Sebastian, una perla incredibile».

L’OCCASIONE EIBAR – Ci si chiede come sia nata questa trattativa-lampo per giocare in Liga: «Quando sono partito per il ritiro con la Samp, sapevo che non avrei avuto spazio. Poi, un giorno il mio procuratore mi ha chiamato e detto dell’interessamento di questo club. Ho voluto fortemente questa soluzione perché mi hanno dimostrato da subito gran fiducia. Non ho mai avuto possibilità di tornare in blucerchiato e avere un’altra opportunità. Così ho sempre scelto di andare in squadre che mi volessero sul serio». E così Piovaccari ha avuto modo anche di giocare in Liga, nonché siglare il suo primo gol contro il Levante per il 3-3 finale.

FUTURO – A giugno scadrà il contratto del centravanti con la Samp, ma Piovaccari non si sbilancia troppo sul futuro: «Prima voglio far bene qui, poi vedremo. Ne parlerò sicuramente con l’Eibar, qualora dovessimo restare in Liga. Altrimenti valuterò altre esperienze, altri traguardi». Intanto, il rossoblu continua a far parte della sua vita e l’accoglienza dei tifosi è stata buona: «Eibar come lo Steaua, coincidenze. La userò come scaramanzia! Mi hanno già chiesto di ripetere quanto fatto l’anno scorso. Sono stato accolto alla grande, spero davvero di fare molti gol. Il primo è già arrivato, al novantesimo contro il Levante, è stato importante. Perché un attaccante vive di questo, Sbloccasi mentalmente serve eccome, spero di trovare la giusta continuità».

Exit mobile version