2015

Più in alto delle stelle

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Doveva essere il ciclo terribile, un ciclo che non è ancora finito. Per ora la Sampdoria ne esce da grande, anzi da grandissima. Sei punti contro Roma e Inter, sei punti strameritati e ottenuti con le unghie, coi muscoli, con lo spirito di gruppo e con la qualità. Una qualità come non se ne vedeva da tempo, a Genova. La sberla di Eder ma non solo, perché c’è tanto altro: Muriel che quando s’accende fa paura, Eto’o immenso, mediana solida e difesa commovente, con Viviano sempre ad altissimo livello. Mihajlovic che le azzecca tutte e batte il Mancio, che peraltro ha presentato una delle migliori Inter dell’anno. Ma i blucerchiati questa vittoria se la meritano, così come un quarto posto che fa “più 9” dalla settima piazza e “meno 4” dalla terza. Più in alto delle stelle, appunto.

Non si fa in tempo a godersi l’1-0 sui nerazzurri che già viene da guardare oltre, alla trasferta di Firenze che sarà sì durissima ma al contempo tremendamente affascinante. Eh già perché questa squadra porta tutti a non averne mai abbastanza. Questa squadra, quest’annata e questo splendido giocattolo riconciliano col calcio. Lo chiedo ai soloni e ai moviolisti, lo chiedo pure ai criticoni e ai tradizionalisti: cos’altro è, il calcio, se non questo? Entusiasmo alle stelle, giocatori in Nazionale (quanto ve la meritate, Roberto e Citadin, quanto ve la meritate…), un gruppo in cui ognuno è pronto a sudare la maglia per l’altro, organizzazione e corsa, valori tecnici e umani (Eto’o alza la media su entrambi i fronti, campione assoluto, posso ripetermi?), eccetera, eccetera, eccetera.

Fattori su fattori e in parallelo quella classifica lì, un sogno ad occhi aperti, fianco a fianco con le grandi, mentre pure gli altri corrono ma poco importa. La Sampdoria cercherà di giocarsela fino alla fine, gomito a gomito con la super Lazio di Pioli e contro una Roma costruita per lo scudetto, contro un Napoli disegnato per vincere, contro una Fiorentina superiore negli obiettivi e sulla carta, con Milan e Inter staccate grazie alla continuità mostrata fin qui. Più in alto delle stelle, appunto. E non è farsela sotto dire che se non dovesse farcela poco importerà. Perché più di così cosa vuoi chiederle?

L’unico neo, direi, può forse essere la pausa, uno stop che arriva col morale a mille e la voglia di spaccare il mondo. Utile sarà non frenarsi, non far calare la tensione, gestire al meglio le due settimane che separano i blucerchiati dall’impegno di Firenze. Perché da oggi in poi, a maggior ragione, sarebbe un peccato non continuare a provarci. Pure per la Champions. Toh, l’ho detto. E adesso toccatevi pure, non mi scandalizzo. L’importante è provare a guardare tutti in alto. Coi piedi per terra, ma in alto.

Più in alto delle stelle.

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