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Praet è innamorato: «Con questi tifosi possiamo arrivare ovunque»

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Praet si racconta, in una lunga intervista, tra passioni, passato e futuro. E manda un messaggio ai tifosi blucerchiati

Dennis Praet vuole diventare leader della Sampdoria. Non uno di quelli che parlano tanto, uno di quelli che fanno capire chi comanda con il pallone tra i piedi. In una lunga intervista il belga non si nasconde: tante passioni, amore per il calcio, per la buona cucina e per la Liguria che ha scoperto arrivando in blucerchiato. Ma non solo argomenti extra calcistici, perché il pallone è la sua vita: Giampaolo, il nuovo ruolo, gli obiettivi e i sogni. Praet elogia la squadra per la partenza ottima in questa stagione: «Quest’anno abbiamo iniziato forte come squadra, per quanto mi riguarda sono contento di giocare meglio dell’anno scorso perché, come ho già detto, lo scorso campionato è stato di conoscenza con il calcio italiano».

«Adesso lo capisco meglio – continua ai microfoni di SampTv -, comprendo il modo di giocare del tecnico Giampaolo. Lui mi vede meglio come mezzala e in questa stagione sto capendo meglio la posizione. Penso comunque che posso ancora fare bene il trequartista, visto che l’ho fatto per tutta la mia vita. Adesso il tecnico mi vuole in questa nuova posizione, io faccio quello che posso fare, vorrei solo essere più protagonista con dei gol e diventare importante per la squadra».

«Ho iniziato a praticare calcio a cinque anni, mio padre mi ha spinto ad andare a giocare al pallone. Giocavo anche a tennis, poi a dieci anni ho smesso perché dovevo scegliere uno dei due sport: mi sono trasferito al Genk, poi all’Anderlecht e infine alla Sampdoria. Non era l’unico club che si era interessato a me, ma ho avuto una buona sensazione quando ho incontrato Ferrero. È uno che sta molto vicino ai giocatori, rispetto all’Anderlecht dove c’è distanza tra dirigenti e squadra. Qui è una famiglia, un club caldo, è perfetto come ambiente».

Si passa alle passioni. Praet, è noto per chi lo segue su Instagram, ha creato una marca di abbigliamento. Progetto che ha visto la nascita, il mese scorso, di un punto vendita in Belgio, inaugurato di recente dal giocatore belga: «Mi piace la moda, io e un mio amico del Genk abbiamo deciso di fondare un brand: la Dyjcode. Mi piace essere creativo, utilizziamo soprattutto i colori nero e bianco, tipici dello street-wear. Da quando sono in Italia abbiamo deciso di usare alcune parole italiane per le nostre felpe e maglie, penso che in Belgio possano piacere».

Casa è dove c’è il cuore. Praet racconta in dettaglio la sua vita privata: «Vivo a Pieve, a cinque minuti da Bogliasco e dal campo di allenamento. È una regione bella la Liguria, abito con Sharon, la mia ragazza e il mio cane. Sono molto importanti per me, il mio cane rimane con me anche quando la mia fidanzata torna a casa. Genova mi piace molto anche se è caotica, preferisco i borghi più tranquilli come Camogli, Finale Ligure, Portofino. Adoro il mare, penso che sia stato mio padre a trasmettermi questa passione. In Belgio bisogna viaggiare due ore per arrivarci, qui è diverso. Mi piace osservare il mare, andare in canoa e in barca. Dell’Italia amo anche la cucina, mangio ogni giorno la pasta e la mia preferita è la carbonara, ma anche con il pesce, le vongole. Quello che mi manca sono le patate fritte del Belgio però per un calciatore è meglio evitarle. Quando i miei parenti mi raggiungono, per ogni partita casalinga, andiamo sempre a mangiare a ristorante in giro per la Liguria»

I social network sono una costante. Tutti i giocatori ne fanno uso, Praet non fa eccezione. È un modo anche per stare vicino ai tifosi: «Instagram è importante per stare vicino ai tifosi, soprattutto quando vuoi mostrare qualcosa, tipo la nostra marca di abbigliamento. Ho anche Twitter e Facebook, però mi trovo meglio sul primo. I tifosi della Sampdoria sono impressionanti, sempre positivi, penso che questo sia importante per la squadra. Loro non danno troppa pressione a noi giocatori e possiamo giocare bene. Quando giochiamo in casa sono incredibili: per tutta la partita cantano e sostengono la squadra»

Sogni nel cassetto: la nazionale. Tutti vogliono essere convocati ma la concorrenza è tanta: «Il mio obiettivo è arrivare in Nazionale, l’anno scorso non ho giocato bene ed è normale che non sono stato convocato. Adesso in Belgio c’è tanta concorrenza, Nainggolan, Mertens ad esempio. Quando farò una bella stagione, come adesso, spero di essere convocato perché sicuramente voglio giocare con la mia nazionale. Voglio sempre essere un leader, non sono uno che parla tanto, ma voglio esserlo nei fatti, coi piedi, così voglio diventarlo. Abbiamo una squadra forte, siamo più forti dello scorso anno, perchè abbiamo un anno di esperienza assieme sulle spalle con Giampaolo, questo si vede anche sul campo. Si vede come giochiamo, cosa vogliamo e penso che dobbiamo avere fiducia e continuare come stiamo facendo. Vorrei arrivare a conquistare un posto in Europa League, ma la Serie A è molto difficile per la concorrenza: il gruppo è unito e dà tutto, con l’aiuto dei tifosi possiamo fare una bella stagione».

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