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Quagliarella e il digiuno di gol: la Sampdoria deve dargli fiducia

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La Sampdoria ha un debito di riconoscenza con Fabio Quagliarella: l’attaccante è a digiuno, ma è presto per parlare di crisi

Ottantacinque gol dal 2015/16. Questi i numeri di Fabio Quagliarella dal suo ritorno alla Sampdoria. Dai tre realizzati nei sei mesi del 2015/16, passando per i 12 siglati nel campionato 2016/17. Il segnale che stava raggiungendo la sua forma migliore nel campionato 2017/18 con 19 marcature. La stagione da ciliegina sulla torta, la prima con Cristiano Ronaldo in Serie A dove Quagliarella si laurea capocannoniere con 26 reti. Undici e tredici gol nel biennio contraddistinto dalla pandemia. Il capitano è sempre stato una certezza per la Sampdoria.

Anzi, Quagliarella è stato l’unica certezza quando, per altri motivi, venivano a  mancare gli attaccanti. Qualche esempio? Il lungo infortunio patito da Manolo Gabbiadini, il periodo di ritorno in condizione di Keita Balde, le fasi di down realizzativo che hanno colpito Duvan Zapata e poi Gregoire Defrel. A sopperire alle loro mancanze c’era sempre Quagliarella. La Sampdoria ha un debito di riconoscenza importante con il capitano che, a oggi, ha segnato solo un gol su calcio di rigore. Troppo presto per parlare di crisi, la speranza è che gli arrivi qualche pallone giocabile che il buon Fabio non mancherà di spingere in porta.

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