Regini: «Contento dello spazio che Mihajlovic mi concede. Il derby...» - Samp News 24
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2014

Regini: «Contento dello spazio che Mihajlovic mi concede. Il derby…»

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Vasco Regini non ci sarà contro il Bologna a causa di una squalifica emessa dal Giudice Sportivo per somma di ammonizioni. Il giocatore fa fatica a nascondere il dispiacere: «Peccato, mi spiace davvero saltare questa partita fondamentale per il nostro campionato. Però tornerò disponibile per il derby contro il Genoa. Ci terrei moltissimo a giocarlo». Sabato sera, allo Juventus Stadium, non è andata male: «Siamo scesi in campo con l’intenzione di eseguire le richieste dell’allenatore e di giocare comunque per imporre il nostro gioco. La squadra bianconera è fortissima e ha vinto meritatamente, però noi siamo usciti a testa alta – conferma il jolly di difesa blucerchiato – Abbiamo dimostrato anche in casa dei campioni d’Italia di essere sulla strada giusta. Con un pizzico di fortuna in più, saremmo potuti anche andare sul 3-3, diventare la prima formazione a uscire imbattuta da quel campo in questo campionato».

In negativo e in positivo, Regini è stato uno dei protagonisti della gara: «Sì. E mi hanno ricordato, ma non me ne ero dimenticato, che devo ancora migliorare. Chissà, forse ho patito un pochino l’atmosfera dello Stadium, ma per me era la prima volta su quel campo. Sul gol di Vidal che ha aperto il risultato ho pagato un attimo di indecisione, se riallinearmi ai compagni sulla linea di difesa o seguire il taglio dei giocatori bianconeri. Proprio in quella frazione di secondo, Pogba ha passato la palla a Vidal, mentre lo stavo tenendo ancora in gioco – ha raccontato il difensore della Samp ai microfoni de “Il Secolo XIX” – Sono incertezze che pesano, che fanno la differenza. Quanto al fallo da rigore, ho fatto di tutto per fermarmi in tempo. Lui (Vidal, ndr) è stato anche furbo a farsi colpire. Mi spiace, sopratutto per la squadra. Sono ingenuità che mi serviranno per crescere. E in più è arrivato il cartellino».

Però Regini ha anche partecipato all’azione del 2-3 di Gabbiadini. Qualcuno ha anche pensato che fosse stato Obiang a colpire: «Sono schemi che proviamo sempre in allenamento. Eravamo molto vicini io, Pedro e anche Palombo. L’illusione ottica che uno dei tre avesse potuto colpire ci può stare. Sono contento piuttosto che siamo riusciti a metterlo in pratica durante la partita e chissà che prima o poi non riusciremo anche a segnare». Da quando è giunto Mihajlovic a Genova, Regini ha qualche certezza in più: «Sicuramente è cambiato il modulo, questo sì. Prima eravamo a tre, adesso ci schieramo a quattro e io, per caratteristiche tecniche, penso di esprimermi meglio proprio così, perché ci ho giocato da più tempo e conosco meglio i movimenti. Ho giocato sia da centrale che da terzino – racconta Regini, classe 1990 e un’esperienza all’Empoli – So di poter e dover migliorare molto in entrambe le posizioni. Mihajlovic mi sta utilizzando con continuità, sono molto contento e ho anche una doppia responsabilità: quella di ricambiare la sua fiducia e quella di sfruttare le occasioni che mi concede».

Insomma, la considerazione nei suoi confronti è cambiata parecchio: «Sì. E anche dentro di me qualcosa è cambiato. Onestamente penso sia più facile per tutti esprimersi a certi livelli, sentendo la fiducia dell’allenatore. Però questa fiducia, da sola, non basta. Devi confermarti ogni giorno in allenamento e in partita con un buon rendimento. Perché nel calcio a tornare indietro ci si mette un attimo». Con Mihajlovic, è nata anche una competizione per il posto da titolare tra lui e Costa, con Regini leggermente in vantaggio: «Andrea e io abbiamo caratteristiche simili. Entrambi possiamo giocare terzini e centrali. E tutti e due ci alleniamo al massimo per mettere in difficoltà l’allenatore. Per il resto, spettano a Mihajlovic le decisioni». Talmente bravi che nel secondo tempo contro la Juve hanno giocato entrambi: «Subito Andrea era centrale e io a sinistra, ma dopo un paio di minuti l’allenatore ci ha invertiti. Siamo anche complementari. La nostra duttilità potrebbe rivelarsi una qualità in più per trovare spazi nel futuro».

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