2015

Romei: «Abbatteremo le barriere al Ferraris. Vogliamo un museo per la Samp»

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Lo definiscono il braccio destro di Massimo Ferrero: non è un caso se in ogni apparizione pubblica (o quasi), Antonio Romei si sia sempre lì. Non ha fatto eccezione neanche la lunga intervista concessa da Er Viperetta a “Il Corriere dello Sport”: l’avvocato Romei era con il presidente blucerchiato e ha avuto modo di dire la sua su alcune tematiche.

Ferrero lo elogia immediatamente: «L’avvocato Romei sta preparando una proposta di legge per modernizzare il calcio. Raccontalo tu, Antonio…». Romei prende la parola: «Parte dai diritti tv. Un sistema che sia all’altezza delle altre leghe di altri stati. Più diritti tv, più capi commerciali. Proponiamo una ripartizione più equa, non basata sul bacino di utenza. E poi tre retrocessioni sono troppe. L’altra cosa per cui ci confronteremo con Platini sarà per ottenere che l’Italia abbia più squadre in Champions ed Europa League: dovremmo avere delle squadre fisse. Sarà dura…».

Sullo stadio e sul nuovo centro sportivo: «Vogliamo costruire un centro sportivo moderno e portare la Samp a Bogliasco, ma ci scontriamo con tanta burocrazia. Vorremmo che lì giocasse stabilmente la Primavera, ma dobbiamo sempre trovare un compromesso con la realtà locale. In quanto a Marassi, invece, entro questo mese avremo la concessione e intanto abbatteremo tutte le barriere. A giugno iniziamo i lavori. Vogliamo una struttura che dia ospitalità sette giorni su sette. Tre spogliatoi, che attualmente sono due ed è assurdo. E vogliamo un museo come quello del Barcellona, visitatissimo. Tanti turisti sbarcano a Genova ogni giorno e lo stadio ha il vantaggio di esser dentro la città».

La Samp punta a miglioramenti anche per le sue giovanili: «Non puntiamo ai risultati, ma alla crescita dell’individuo. Purtroppo Genova non offre molto e quindi i nostri giovani vengono per lo più da fuori. Ma vogliamo costruire il nostro patrimonio, vogliamo valorizzare i giocatori del futuro. E in questo rientra la nascita di un settore femminile: abbiamo preferito iniziare dalle ragazzine piuttosto che affiliare una squadra».

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