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Salsano: «Con Mancini siamo stati un tutt’uno, vi spiego il motivo dell’addio. E su Vialli e Mihajlovic…»

Samp News 24

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Fausto Salsano, ex centrocampista della Sampdoria, ha parlato del suo addio a Roberto Mancini e di tanto altro: le dichiarazioni

Fausto Salsano, ex centrocampista della Sampdoria e braccio destro di Roberto Mancini, si è raccontato in esclusiva a La Gazzetta dello Sport. Vi riportiamo di seguito alcuni estratti delle sue dichiarazioni:

SEPARAZIONE DA MANCINI – «Siamo stati un tutt’uno. Prima da giocatori, alla Samp, e poi tra Inter, City, Zenit, Galatasaray, Nazionale e in Arabia, ma ora mi piacerebbe allenare da solo. Siamo come due fidanzati che si lasciano dopo tanto tempo. Continueremo a volerci bene. Negli anni ho avuto molte richieste, compresa una di Mihajlovic a Bologna, ma sono rimasto insieme a Roberto».

COME SCOCCA LA SCINTILLA – «In campo. Alla Samp, quando non gli arrivava la palla giusta, ti prendeva di mira, ma con me non attaccava. Anche da vice, a volte, mi dava la delega di andare a parlare coi presidenti. Sono bravo nei rapporti con gli altri».

AMICIZIA CON MARADONA – «Settembre ’84, Napoli-Samp 1-1, il giorno del suo primo gol in A. Segnai anche io. Mi regalò la sua maglietta e scattammo una foto che ancorami emoziona. Gli piaceva il mio gioco, siamo stati legati. Conservo ancora delle interviste in cui diceva che il migliore Che aveva visto ero io. Mi manca».

VIALLI «L’ho conosciuto nel 1983, poi abbiamo vinto l’Europeo. Quand’eravamo con l’Italia aveva paura di dormire da solo. Io, Lombardo e Mancini andavamo a rimboccar gli le coperte. Quando aveva freddo gli tiravamo su le lenzuola. Perdere persone come lui e Mihajlovic è stata una mazzata».

ADDIO MANCINI ALLA NAZIONALE – «Ha sempre deciso da solo, nel bene e nel male. Qualche mese fa sarebbe potuto andare alla Juventus, ma non si sono messi d’accordo».

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