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Samp, la benzina è finita: blucerchiati poco brillanti

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Le ultime tre gare della Samp hanno raccontato di una squadra giovane, ma forse satura per quest’anno e soprattutto stanca: la situazione

Sampdoria-Fiorentina, 14 aprile 2017: siamo alla fine del primo tempo e i ragazzi di Giampaolo hanno disputato 45′ di altissimo livello, costringendo la Fiorentina a correre più del dovuto e a perdere molti palloni. Il gioco di Paulo Sousa sembra faticare contro questi giovani incoscienti, capaci di correre a perdifiato e portatisi immediatamente in vantaggio con un siluro di Bruno Fernandes. Il Doria avrebbe anche potuto raddoppiare, ma non è stato concreto, mentre la Fiorentina – nonostante una giornata negativa – ha creato qualche occasione e sfiorato il gol con Babacar nell’ultima azione del primo tempo. Quello è l’ultimo barlume di “vera Samp” che si è visto in questo campionato: da 235′, la squadra che ci ha entusiasmato è scomparsa, dileguatasi in un finale di campionato confuso e nel quale verrebbe quasi da sperimentare, visto che il ritmo si è piantato con il punto nelle ultime tre gare.

ENERGIE FINITE – Non si dovrebbe dirlo per una squadra che non ha le coppe, che ha ruotato maggiormente i suoi uomini da quando le cose vanno bene e che è uscita dalla Coppa Italia a gennaio, ma la benzina sembra finita. E se non vogliamo parlare di benzina, possiamo almeno menzionare una condizione poco brillante: dal secondo tempo con la Fiorentina, la Samp ha segnato in ogni gara, ma non con il suo solito gioco. Frutto di azioni personali (Álvarez contro la Fiorentina e il meraviglioso Schick visto ieri) o fortuna (sempre Schick, ma contro il Sassuolo), il Doria è sembrato lontano parente di quello della striscia positiva e neanche le soluzioni in corso han fornito ciò che serviva. Lo si è visto anche contro il Crotone, dove la squadra di Giampaolo ha tirato i remi in barca dopo il vantaggio, creando pochissimo per chiudere la gara. Eventualmente, la voglia di vincere degli ospiti e la loro corsa verso la salvezza ha fatto la differenza.

Più possesso palla, più passaggi completati, più passaggi-chiave per attaccare l’avversario. Tuttavia, meno tiri verso la porta avversaria e soprattutto passaggi che tendevano a rimanere nella metà campo blucerchiata: Fernandes è presente solo quando si tratta di dare la palla all’indietro (© FourFourTwo)

E ORA? – Saltato l’obiettivo 8° posto, sarebbe bello arrivare nelle prime 10 per motivi di prestigio, ma la vittoria dell’Udinese di ieri rimette tutto in discussione. Chievo e Cagliari sembrano ormai troppo dietro, quindi la Samp non dovrebbe scivolare oltre la 11° posizione in questo campionato, migliorando di parecchio il rendimento rispetto alla scorsa stagione. Il calendario propone sfide dirette (e in trasferta) contro Torino e Udinese; a queste si aggiungono la trasferta all'”Olimpico” di Roma contro una lanciatissima Lazio e le partite casalinghe contro un Chievo molto scarico (cinque sconfitte di fila) e un Napoli che all’ultima giornata potrebbe anche ritrovarsi già terzo e lontano dalla Roma. L’obiettivo realistico? Cercare di vincere una volta fuori casa – forse più facile a Udine che a Torino – e tassativamente vincere contro i clivensi. Il tutto magari facendo esordire qualche altro giovane (come Simic, Keita e Tessiore, nonché Baumgartner). Per il resto, tutto quello che verrà in più da una squadra giovane, ma apparsa scarica negli ultimi 180′, sarà più che benvenuto.

La heat map della Samp: Quagliarella piccolo, Fernandes è quasi schiacciato su Schick: forse anche così si può spiegare la brutta prestazione del portoghese (© FourFourTwo)

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