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Audero: «Rinato nel derby. Futuro? Non ci sono certezze»

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Emil Audero, portiere della Sampdoria, ha fatto il punto sulla salvezza, sul Derby della Lanterna e sul futuro: le sue parole

Emil Audero, portiere della Sampdoria, ha fatto il punto sulla salvezza, sul Derby della Lanterna e sul futuro: le sue parole a Tuttosport.

PESO DEL DERBY«Il peso specifico di quella parata è stato enorme. Ho sempre detto che neutralizzare un rigore a partita finita è bello. Nel derby è ancora meglio. E se vale la vittoria e in questo caso la salvezza è come un sogno che si realizza. Ho provato una sensazione di felicità, di godimento. Un mix di tutto. Elevato all’ennesima potenza. E pensare che poi nelle settimane successive ho avuto un po’ di timore che quella parata non fosse davvero decisiva. Mancavano ancora delle partite, il calendario per noi era molto difficile. Il Genoa aveva battuto la Juventus. Temevo che tutto diventasse vano. E invece no. Ci siamo salvati e pure in anticipo».

CRITICHE«Le critiche se sono costruttive vanno bene. Lo dico adesso che le cose si sono calmate. Quest’anno ero diventato, per un certo periodo, un po’ il bersaglio. Un bersaglio molto facile a prescindere dai contenuti delle partite. È stato un periodo un po’ così. Questo rigore è stata una rivincita per me. Io le cose, bene o male, me le faccio scivolare addosso. Nella mia testa c’era quel pensiero lì. Ovviamente se l’ambiente ti aiuta poi lavori molto meglio».

MESI DURI«Non lo nascondo. Sono stati mesi difficili e duri. Ogni volta tornavamo a casa con un peso sul petto punto. Era pesante. Sapevamo che l’avremmo tirata per le lunghe, siamo arrivati quasi all’ultima giornata. La vittoria dell’Inter a Cagliari ci ha dato l’aritmetica salvezza. Una settimana in cui piano, piano l’adrenalina ha lasciato spazio alla serenità, alla leggerezza di testa. E lunedì contro la Fiorentina abbiamo giocato una bellissima partita».

MENAGGIO POST DERBY«La cosa oggi è molto calda. Gli stessi tifosi della Sampdoria dicono che i genoani glielo hanno menato, come si dice qui, per undici anni. Ora però la cosa si è invertita. Tra un po’ di tempo ci sarà ancora questo ricordo. È una cosa fresca, che rimane ancora più bella. Parlo del clima del derby, parlo dello sfottò. Una cosa che reputo genuina e sana».

CRISCITO«In queste partite c’è un carico di tensione altissimo. Per di più si trattava di un derby. Era un bivio che poteva essere definitivo o meno. Alla fine lo è stato. A maggior ragione quel rigore pesava ancora di più. Se non era lui, ero io. Se non c’erano loro, c’eravamo noi. La sensazione che Criscito provava in quel momento, la stavo provando anche io fino a pochi secondi prima. Una sensazione di altissima tensione. È stato un gesto spontaneo. Me lo sono trovato davanti».

INTER«Dobbiamo andare a Milano a fare una partita seria. Le partite vanno rispettate. In questo caso ancora di più. È normale che non sarà facile per più motivi, ma è anche vero che abbiamo fatto vedere con la Fiorentina che se abbiamo la testa leggera le cose possiamo farle bene, anche meglio. Oggi me la godo. Vado a giocarmi una bella partita di calcio in uno stadio tutto esaurito. Un contesto, un clima di attenzione a livelli altissimi. Di conseguenza vado a San Siro per fare una bella figura e giocare la mia, la nostra, partita. Certo, la forza dell’Inter e il momento che sta attraversando lo conosciamo tutti».

FIORENTINA – «Sicuramente la partita contro la Fiorentina ha dimostrato che la squadra ha tante qualità. Lo avevamo fatto vedere nelle prime partite con Giampaolo. E in precedenza anche con D’Aversa. La Sampdoria ha sostanza e qualità. Ci sono state però tantissime difficoltà, la poca continuità l’ha fatta da padrone. Abbiamo perso tante partite. A volte avevamo la sensazione ancora prima di giocare che non saremmo stati in grado di portare via dei punti. Invece potevamo tranquillamente farcela. Avremmo potuto giocare in modo diverso. A cose fatto non si parla. Ora è il momento di finire la stagione. Ci sarà tempo per pensare al prossimo campionato».

FUTURO«Come ho sempre detto qui a Genova mi trovo molto bene. Ho rinnovato l’anno scorso. Mi sono sempre trovato da dio con la Sampdoria. È l’ambiente giusto per giocare e crescere. Chiaro che le vicende societarie possono influire sul percorso. A oggi non si conosce il futuro della Sampdoria. Anche il mio futuro è ancora da scrivere. Ma sono concentrato sul mio contratto. Il mio presente è qui. Mi vedo alla Sampdoria. Quello che sarà, sarà».

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