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Caputo: «Obiettivo salvezza e 15 gol. Quagliarella? Vi spiego»

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Francesco Caputo, attaccante della Sampdoria, ha fatto il punto sul campionato dei blucerchiati dopo l’arrivo di Marco Giampaolo

Francesco Caputo, attaccante della Sampdoria, ha fatto il punto sul campionato dei blucerchiati dopo l’arrivo di Marco Giampaolo: le sue parole a Il Secolo XIX.

OBIETTIVO«Salvarci il prima possibile e arrivare a quota 15 gola. Sfide da vincere con uno stimolo in più, quel 10 sulle spalle è dedicato a mia moglie e a un mio caro amico che non c’è più».

VENEZIA«Per l’importanza della gara è stata molto significativa per me e la squadra. Siamo stati bravi, vittoria pesantissima: non è che ci siamo salvati ma ci dà slancio, fiducia e serenità. I tifosi sono stati eccezionali, fondamentali, tutta quella gente sugli spalti ci ha caricato: la vittoria era l’unico modo per ricambiare limmenso affetto. Non vedo l’ora di giocare nel Ferraris pieno: il tifo è la nostra arma in più».

SERIE A«Se giochi a calcio non devi avere paura, fai la cosa più bella al mondo, il sogno di tutti. Con l’esperienza e il mio passato, gioco sempre a testa alta, provo a trascinare la squadra con l’atteggiamento sul campo, nei momenti duri i più anziani devono farlo. Ci ho messo tanto per ritrovare la A, ora ci sono da 4 anni e voglio restarci più che posso».

FANTACALCIO«Grande bomber Hubner, la differenza è che non fumo. Il Fantacalcio è una storia fantastica, dal primo anno di A con l’Empoli vivo questa parentesi ludica, bisogna accettare le critiche di chi ci gioca. E poi lo faccio anche io, mi sono pure comprato e ora finalmente le cose vanno meglio».

GOL«Ci provo in ogni gara. A inizio stagione, per come era iniziata l’annata, ho detto che puntavo ai 15 gol e lo ribadisco pure ora anche se non sarà facile. Il primo obiettivo è la salvezza della Samp, ma se arrivo a 15 la Samp si salverà tranquillamente».

GIAMPAOLO«Col mister sono cambiate le dinamiche tattiche, faccio cose che ho già fatto, sono più a mio agio. E poi ora mi sono ambientato del tutto con famiglia e figli, ho avuto un po di problemi extra-calcio all’inizio ma è tutto alle spalle, non voglio alibi, solo salvarci prima possibile. Voglio divertirmi, esultare e fare tanti gol ancora. Ho un triennale, qui sono contento, farà di tutto per restare. Sono già stato all’Entella, la Liguria è quasi la mia seconda terra».

DIECI«Non l’ho preso per fare il fenomeno ma per due motivi di cuore. Il primo è che nel 2021 festeggiavo i 10 anni matrimonio con mia moglie anche se seguendo questa logica l’anno prossimo dovrei prendere l’undici. E poi c’è la ragione principale, il 10 era il numero di un mio amico di infanzia venuto a mancare qualche anno fa, Domenico Martimucci. Giocavamo insieme in Eccellenza, lo chiamavamo Zidane, era lui a mandarmi in gol. È morto in modo assurdo, vittima di un attentato in un locale pubblico ad Altamura, con una bomba-carta: era per caso nel posto sbagliato, la sua scomparsa è stata una batosta grossa, ma giocare col suo 10 mi fa ricordare il suo sorriso».

FAGGIANO«In realtà è solo la seconda volta che torno con lui, abbiamo girato tante squadre diverse. Ha spinto molto per avermi, ma non sono venuto solo per lui anche se è un grande direttore, un amico. Mi ha voluto al Noicattaro, mi ha preso in Eccellenza, mi ha portato al Bari con Perinetti e Conte e abbiamo vinto la B: è una figura importante».

QUAGLIARELLA«Abbiamo già dimostrato in certe gare che possiamo fare benissimo insieme: può fare gol lui, io, gli altri. Il gol per una punta è importante ma per me non è un’ossessione: se vinciamo e non segno sono felice. Fabio è sempre stato un riferimento, un esempio, ha vinto la classifica cannonieri davanti a Ronaldo, non puoi metterlo in discussione, giocare e allenarsi con lui mi gratifica: è bello provare a fare come lui e condividere questa realtà alla Samp».

NAZIONALE«Dispiace tanto, è una sconfitta per tutti gli italiani. Conosco tanti ragazzi, non è facile per loro pochi mesi dopo l’Europeo vinto, è dura da digerire ma dai momenti bui bisogna ripartire e ricostruire con entusiasmo, le basi ci sono. Non pensavo al Mondiale, l’obiettivo è fare bene con la Samp, poi è il campo che parla: le scelte le fa Mancini e io lo ringrazierò sempre per la chance che mi ha dato convocandomi, è stato un onore».

ROMA«È una grande squadra, ha vinto il derby, però in casa possiamo farle male e faremo di tutto per prendere altri punti-salvezza».

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