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Composizione negoziata e concordati: binari paralleli. Ma l’esito è comune

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La Sampdoria si trova alle prese con la composizione negoziata per la gestione della crisi e chiusa in un Trust a servizio di due concordati

La Sampdoria è tante cose. Per i tifosi blucerchiati è l’amore incondizionato. Per il CdA è un grattacapo continuo tra scadenze e conti da pagare. Per Eugenio Bissocoli è una sfida: ristrutturare il debito con le banche e tenere in vita la società. Per Massimo Ferrero è un bancomat da cui spera di prelevare tra i 20 e i 40 milioni di euro. Sulle cifre c’è ancora molta incertezza. Peccato che la Sampdoria, oggi, per i potenziali acquirenti non valga 40 e tantomeno 20 milioni di euro. La composizione negoziata, iter che sta impegnando il CdA e l’avvocato Bissocoli, procede spedita ed è parallela all’altra procedura che ha come comune denominatore la Sampdoria e come deus ex machina Gianluca Vidal: i concordati Eleven Finance e Farvem. L’unica cosa che unisce le due procedure è avere ad oggetto il club doriano e il suo destino. Se fallisce la composizione negoziata, si trascina dietro i concordati perché verrebbe a mancare l’unico bene idoneo a fare finanza esterna.

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