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Sampdoria, Keita:«Vogliamo tre vittorie. Quagliarella? Fondamentale»

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Sampdoria, Keita si racconta ai microfoni della Gazzetta dello Sport: la decisione di tornare in Italia, il rapporto con Ranieri e Quagliarella

Keita Balde, protagonista del match contro l’Inter e probabile titolare per la sfida contro lo Spezia, si racconta alla Gazzetta dello Sport. L’arrivo alla Sampdoria, il rapporto con Ranieri e Fabio Quagliarella: questi alcuni temi della lunga intervista.

DESIDERIO – «Ritornare in Italia era un mio desiderio. È il paese dove ho iniziato la mia carriera da professionista, in un campionato fra i migliori al mondo»

VECCHI AMICI – «Tutto ha influito positivamente, ma soprattutto la presenza di Ranieri. Al di là del fatto che lui sia oggi il mio allenatore, è un uomo che va rispettato per la sua carriera, per quello che ha fatto e che ha saputo dare al calcio. Lo ringrazierò sempre per la fiducia. Il gruppo poi, è straordinario. Anche con Quagliarella c’era già un’amicizia lontano dal calcio. È stato facile inserirmi»

PERCORSO LUNGO – «Sono abituato, la vita è fatta di avversità. Chi è forte mentalmente riesce a superarle. In momenti simili riesco a dare il massimo e ad andare oltre gli imprevisti. Sono venuto qui con la testa giusta e tanta voglia di fare. La squadra si fida di me, devo dare tutto me stesso per ripagarli. Sono solo all’inizio del mio cammino».

SAMPDORIA – «Dico la verità: la Sampdoria, intesa come squadra e società, mi è sempre piaciuta sin da quando giocavo nella Lazio e poi nell’Inter. E poi qui nella Primavera c’era pure il mio fratellino. Quando c’è stata l’opportunità di venire non ci ho pensato due volte. Mister e presidente mi hanno fatto vedere il progetto, convincendomi subito.Ho detto sì alla Sampdoria per divertirmi e portarla in alto».

QUAGLIARELLA – «Fabio è un grande giocatore e un super professionista. Che giochi o no, è fondamentale per l’aiuto e per i consigli che offre».

IMPEGNO SOCIALE – «Uno deve sentire certe cose. Sono cresciuto in una famiglia umile e in un ambiente tranquillo. Provo ad essere un esempio, anche per mio figlio. Gaslini? Farei tutti i giorni esperienze del genere. Sono gli aspetti che contano nella vita».

ETO’O – «Fu una giornata indimenticabile, me lo ricordo benissimo. Eto’o era uno dei miei idoli ed ebbi la fortuna di allenarmi con lui insieme ai miei compagni»

SPEZIA E UDINESE – «Secondo me sono le tre partite più importanti (con il Parma, ndr) della stagione. Dobbiamo essere mentalmente a posto. Con l’Inter abbiamo fatto un grande lavoro, ma ormai è il passato. Puntiamo a vincerle tutte e tre»

RESPONSABILITA’ – «Non mi turbano. Avevo la pressione addosso già a dieci anni nel Barcellona. Sono consapevole del fatto che la gente si fida di me: a queste condizioni vado oltre i miei limiti».

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