Sampdoria, Manfredi: «Non cerco investitori. Su Pirlo...»
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Sampdoria, Manfredi: «Non cerco investitori. Su Pirlo…»

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Matteo Manfredi, presidente della Sampdoria, ha parlato a 360 del presente e futuro dei blucerchiati: le dichiarazioni

Matteo Manfredi, presidente della Sampdoria, ha parlato a 360 del presente e futuro dei blucerchiati. Ecco le sue dichiarazioni rilasciate in un intervista al Secolo XIX.

TIFOSO – «Sono supertifoso. Ma nel calcio moderno si è chiamati a fare scelte importanti di impatto nel medio lungo termine e vedere la mia veste di tifoso attraverso una lente sostenibile. Oltre il risultato della gara. Sì all’emotività ma con attenzione».

INVESTITORI – «Non cerco investitori. Anzi vi avviso, giovedì parto per Dubai, ma in vacanza. Poi preciso: qui non c’è finanziamento, abbiamo investito capitale proprio. E ne abbiamo a sufficienza per completare il progetto».

CONTROLLANTE – «Gli investitori internazionali preferiscono strutture consolidate e comprovate per questo tipo di investimenti. Lussemburgo ha una storia decennale nell’offrire soluzioni adi questo tipo agli investitori istituzionali e abbiamo creato una struttura tutta per noi, anche io sono investitore, sono più congeniale».

ARABIA SAUDITA – «In quel viaggio fatto con Andrea Mancini, in cui abbiamo incontrato suo papà Roberto, abbiamo avuto incontri e si è parlato di Samp. Sì, Arabia e Pif guardano il mondo del calcio anche se con investimenti ondivaghi. Ma sembra che Gestio sia un interregno tra la vecchia gestione e il massimo esponente del fondo arabo o il paperone americano mentre per noi questo è un investimento programmato con tanto lavoro da fare. Se arriveranno il fondo o un paperone, il mio negozio è aperto. Ma se non arriveranno la Samp sarà sempre la Samp, ora in B, vedremo in futuro. E poi siamo noi a dover tornare in A, i nostri tifosi sono già da A. Normale che sognino una proprietà con un magnate, ma il mecenate non porta ad un rapporto diretto con i risultati. La Samp è in mani solide e stabili. siamo qui con l’obbligo di rimanerci per dare il 135%».

CENTRO SPORTIVO – «Abbiamo accelerato pesantemente, anche con i pagamenti, per completarlo entro la fine del campionato. Quest darà una minima affluenza anche a qualche tifoso, c’è il terrazzo. La tribunetta è invece uno dei progetti da portare avanti, ma nom ho una scadenza. Stiamo attivando inziative lato marketing che vedranno i tifosi e sponsor più vicini alla squadra».

FERRERO – «Abbiamo avuto la sfortuna di non riuscire a dare seguito agli accordi firmati, con diverse parti, a maggio. Così siamo stati tirati per la giacchetta in una negoziazione inutile per un secondo accordo che in un mondo normale non ci sarebbe mai stato. Come è andata….male perchè io prima mi ero già accordato su certe cifre…però grazie all’esperienza del giudice Marconi abbiamo risolto una pratica che poteva vedere la Samp pagare ancora dazi del passato. Anche Ferrero come persona singola, rientra nell’accordo tombale. Chiuso con uno sforzo che ci spiace dover fare, ma ne siamo obbligati per liberare il club da queste catene legali. Certamente sono spese che incidono sul budget attuale e futuro».

BACICCIA – «È della Sampdoria. Che se lo ricompra all’interno di questo accordo. Un po’ curiosa ai mei occhi è stata l’operazione precedente, quella de lease back (fatta nel 2011 sotto la gestione Garrone), ho letto quanto era stato scritto all’epoca».

PLUSVALENZE – «La Samp può subire alcune conseguenze dirette, in questa fase possiamo solo aiutare le procure a fare il loro lavoro».

LIMITAZIONI MERCATO – «Le conoscevamo già da prima on siamo preoccupati, ma consapevoli di dover fare un pochino più degli altri. Essere creativi , cogliere opportunità che altri non vedono. Dobbiamo fare valere la forza di marchio, tifosi, brand per attirare giovani che invece potrebbero giocare altrove. Il direttore sportivo non lo cerchiamo, siamo contenti di Mancini. Poi alla fine dell’anno da Manfredi, l’unico che non posso licenziare, in giù vedremo chi è meritevole di restare e chi no».

PIRLO – «Andrea è una persona competente, che sa lavorare. Con la squadra è ottimo. Non la gestisco io, ma parlo spesso con i ragazzi perchè pretendo tanto anche da loro. Con l’Ascoli sono andato negli spogliatoi si semplicemente la partita non stava andando come volevo, in casa non siamo contenti dei risultati. Sono coinvolto e monitoro spesso la situazione. Prima della vittoria sul Palermo, punto di flessione positivo del campionato, e giorno della nascita di mio figlio, li ho messi in ritiro, ho cercato di capire dove fossero le difficoltà. La B con alti e bassi è così per tantissime squadre però».

PREMIO PROMOZIONE – «Non ho ancora definito. Siamo scaramantici, perchè pensiamo partita per partita, sicuramente avremo il modo di incentivare il gruppo per la promozione».

INFORTUNI – «Mi dicono che nel calcio non ci sia un responsabile unico per gli infortuni. Ci vogliono atleti sani, campi di allenamento buoni, anche se so che i nostri non erano peggio degli altri anni. Poi struttura di preparazione e area medica erano nuovi. Tutte componenti perfette per creare un’alchimia negativa che si è creata. Abbiamo avuto picchi di 9/10 infortunati. Ora siamo un po’ più contenti, l’infermeria si sta svuotando, Mapei ci sta aiutando. Poi cicl del mister: ha imparato ad essere flessibile, dagli errori, a cambiare moduli, a giocare con tre difensori, adattarsi alla categoria».

WOMEN – «Ad ora abbiamo preferito salvare la Serie A e fare i complimenti a chi ha ottenuto risultati incredibili in così poco tempo, rafforzare la struttura. Poi il mio negozio è sempre aperto, l’indirizzo si sa e io sono qui. Se c’è qualche imprenditore che…un paperone che…quello delle donne è un progetto più locale, con sponsor più locali, logiche più sociali».

ACADEMY – «Me ne interesserò. In un progetto di medio/lungo termine la sostenibilità vuole che i talenti siano costruiti in casa».

VALORE- «La Samp andando in A ristrutturata, pulita, senza gravami, senza confusioni, con Baciccia e stadio di proprietà quanto vale? Più di 80 milioni? Vi siete dati la risposta. Lo scenario base, più probabile oggi, è che restiamo in B. Lo dicono le statistiche. In più abbiamo ereditato stipendi vecchi e dovremo pagare una nuova rata da 6,5 milioni ai creditori. Se resteremo in B avremo già fatto i conti con il nostro destino. Poi, chiaro, dobbiamo battere la Ternana e vedremo. La Samp in B non potrà costare 70 milioni. Ma il mercato non sarà al ribasso, ma sostenibile da Sampdoria, e ci stiamo già muovendo».

SERIE A – «Non voglio fare false promesse ai nostri tifosi. Abbiamo il vanto di avere salvato marchio, squadra, blasone, tifosi. Da lì si riparte. La Samp non ha una struttura da B, vogliamo tornare in A il prima possibile. Ma avendo trovato macerie e ricevuto bombe fino a martedì scorso, non sono nella condizione di poter dire che l’anno prossimo sarà un “all in”».

RADRIZZANI – «È un amico. In questa fase non c’è più. Non è più un investitore».

LANNA – «Il Cda andava rinforzato con profili più tecnici. C’è un commercialista, cioè io, un avvocato, Molango, e uno specialista di ristrutturazioni aziendali. Marco rimane un riferimento per la tifoseria, un elemento importante nella fase transitoria».

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