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Sampdoria, Pellegrini: «Non è preventivabile uscire dalla Coppa nel derby»

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Luca Pellegrini, ex capitano della Sampdoria, ha analizzato il prossimo Derby della Lanterna che si disputerà in Coppa Italia

Luca Pellegrini, ex calciatore della Sampdoria, ha commentato il prossimo Derby della Lanterna. L’ex blucerchiato, ai microfoni di tuttomercatoweb, ha analizzato la stracittadina che tornerà a disputarsi in Coppa Italia dopo 18 anni.

PREPARAZIONE – «E aggiungerei anche in questa situazione. Nel senso che comunque entrambe le squadre arrivano da due sconfitte e si trovano in una posizione di classifica non felice per quanto riguarda il Genoa, mentre per la Samp meglio ma con un trittico di gare davanti che potrebbero essere difficili da superare. Non sarà facile. A differenza di come faranno la maggior parte delle squadre che capiscono di non poter andare molto avanti nella competizione che schierano le riserve, questo è un derby. A prescindere da tutto la supremazia cittadina passa proprio anche attraverso la partita in sé. Bisogna vedere chi sta bene, chi recupera perché poi ci sarà una serie di partite ravvicinate. I mister dovranno trovare la giusta alchimia per capire chi può affrontare una partita del genere tenendo in considerazione che tre giorni dopo ci saranno due partite importanti per entrambe le squadre. Non sarà una situazione facile da gestire. Il derby o lo prepari in un certo modo o non devi presentarti. Al di là delle dichiarazioni in fase di presentazione, per tutti il derby è una partita importante e giochi per vincere».

PRESSIONE – «L’uscita dalla Coppa Italia potrebbe essere preventivabile, ma non sicuramente in occasione di un derby. L’obiettivo principale delle genovesi resta il campionato e conquistare la salvezza e, a volte, si sa che le partite infrasettimanali sono un po’ un disturbo. Il derby però non lo consente. Lo devi preparare come se fosse una partita senza un domani, da dentro o fuori e nelle migliori condizioni».

ASSENZA DEL TIFO – «Questa è una grave perdita. E lo dice uno che il derby ha iniziato ad apprezzarlo quando ha smesso di giocare. All’interno di un derby il pubblico è l’unica certezza. La partita non sai mai se sia brutta, spigolosa, tattica o nervosa. La tifoseria non sbaglia mai, vincono sempre loro: da una parte e dall’altra».

ASPETTATIVE – «Il derby sfugge ai pronostici, è imprevedibile. Io mi ricorderò sempre i derby che ho giocato e ho sempre detto che la Samp è una squadra che ha sempre usato il fioretto e il Genoa la sciabola. I rossoblù hanno un qualcosa di più sanguigno che i blucerchiati non hanno».

CAMBIO DI ROTTA – «Vedendo le statistiche della Samp si denota che è fra quelle che hanno meno possesso palla. E’ l’occasione per far diventare il derby un banco di prova. Non penso che Ranieri prosegua con un centrocampo a tre ma piuttosto penso che tornerà al certo, ovvero con un 4-4-2 ordinato. Quasi scolastico direi, ma con diverse scelte rispetto all’anno scorso e con più qualità. Se hai la possibilità di schierare Candreva, Adrien Silva o, quando sarà a disposizione ma non certo giovedì, Keita piuttosto che Damsgaard hai portato all’interno del gruppo maggiore qualità oltre che esperienza. Io comunque penso che Ranieri torni al passato per dare certezze ai giocatori. Come del resto presumo faccia Maran che andrà sul sicuro con una squadra di sostanza».

UOMO DERBY – «Dipende da chi scenderà in campo. Il match winner è difficile da indovinare. Mi può venire in mente, sempre se giocherà, Thorsby perchè è uno di quei giocatori pugnaci, cresciuto tantissimo nell’anno solare sotto profilo della tecnica e della personalità. In questo periodo ha acquisito quelle tecniche che prima di venire a Genova non aveva. Sponda Genoa direi Pandev, giocatore che può estrarre il coniglio dal cilindro. Ma anche in questo caso non abbiamo la certezza che giochi. In alternativa direi anche Rovella. Thorsby e Rovella sono i simboli delle due squadre».

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