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La Sampdoria è in Serie B: ora basta proclami e false speranze

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La Sampdoria è retrocessa in Serie B con quattro giornate di anticipo: ora il futuro del club blucerchiato passa dalla cessione

La Sampdoria è matematicamente retrocessa in Serie B con quattro giornate di anticipo. È così finita una lenta agonia fatta di pessime prestazioni dei calciatori, proclami stucchevoli dell’allenatore e beffarde prese in giro da parte di presunti emissari dei regnanti qatarioti. La Sampdoria è in Serie B, forse una fortuna se pensiamo che un eventuale fallimento societario distruggerebbe la storia e la dignità di un club importante come quello blucerchiato. Quanto accade dento e fuori dal campo lascia senza parole, l’attuale incertezza induce soltanto a incrociare le dita sperando in un cambio di proprietà. Barnaba, Zanetti, Mincione… Uno vale l’altro, basta che in poco tempo si evitino le tristi conseguenze scaturite dagli ex presidenti Ferrero e Garrone. Non c’è più tempo per perdere tempo – scusate il gioco di parole -, ora occorrono i fatti. Chi a livello societario ha sbagliato, paghi. Chi nello spogliatoio si sente inadeguato, faccia le valigie. Lasciate la Sampdoria a chi davvero la venera o vuole costruire qualcosa di buono. Non c’è spazio per chi si volta dall’altra parte, istituzioni comprese.

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