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Stankovic: «Dopo il 5-0 volevo scappare. Pellegri? Vai a casa e lasciaci soffrire»

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Dejan Stankovic, allenatore della Sampdoria, ha parlato al termine del match di Serie A perso contro il Torino: le dichiarazioni

Dejan Stankovic, allenatore della Sampdoria, ha parlato al termine del match di Serie A perso contro il Torino. Ecco le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di DAZN.

MOMENTO – «È difficile parlare di calcio, il momento che stiamo vivendo va oltre a qualsiasi immaginaria difficoltà. Ma accettiamo tutto. Il primo tempo di Firenze è stato buono, ci siamo sciolti dopo. Ai miei ragazzi voglio bene, hanno sempre dato tanto. Dopo la Fiorentina ci siamo chiariti per capire se potevamo proseguire insieme. Io non voglio fare certe figure, per noi e per i tifosi. Prima della partita mi sono commosso perché, per noi che difendiamo il club, è davvero difficile. Non ci sono parole. E io non voglio che sui miei ragazzi caschi qualsiasi cosa. Se potrò proteggerli, lo farò fino alla fine. E lo stesso hanno fatto i tifosi. Siamo un blocco che ha dato attenzione sulla situazione che stiamo passando».

PARTITA – «Nel primo tempo siamo stati deboli sui contrasti e le seconde palle, ma me lo aspettavo perché il Torino è tosto e organizzato. Meglio nel secondo tempo, abbiamo dato tutto. Sono dispiaciuto per il secondo gol, ho visto solo Pellegri davanti a Ravaglia».

PELLEGRI – «È successo quello che può succedere, è capitato anche in altri stadi con più visibilità. Ci sono modi e modi di leggere la situazione, accettare le difficoltà degli altri e non mettere il sale sulla ferita aperta. Pellegri ha fatto gol, vai a casa e lasciaci soffrire con le nostre armi. Mi è dispiaciuto per la nostra gente. Ringrazio Juric, lo conosco da tanto tempo. Anche lui in quel momento ha chiesto scusa, anche i dirigenti del Torino nel tunnel si sono scusati. Forse crescerà e in futuro si renderà conto di quello che ha fatto».

DIMISSIONI – «Quando perdi 5-0 ti crolla il mondo addosso, è la prima volta per me. Non è successo niente di che, non c’è gossip. Volevo scappare e nascondermi, non sono abituato a perdere così. La Sampdoria non può perdere così. E io dalla vergogna volevo sprofondare. Poi mi sono chiarito con club e giocatori, si va avanti fino alla fine».

SITUAZIONI DIFFICILI – «Io non ho 30 anni di carriera e non sono esperto. Ho coraggio, orgoglio e intelligenza per gestire le cose. È normale non sapere come reagire. Da gennaio abbiamo dato il 100%. Si gioca bene o male, non lo so, ma si dà tutto. È complicato preparare e analizzare le partite. Io do tutto, darò tutto sempre e proteggerò i miei giocatori fino alla fine perché fanno sacrifici anche fuori dal campo. E non solo i giocatori».

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