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VAR e arbitri contro la Sampdoria: tutti i furti subiti in Serie A

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La Sampdoria è tra le squadre più penalizzate in Serie A: tutti i torti arbitrali subiti dai blucerchiati nel corso della stagione 2022/23

Tra i tanti record negativi ottenuti dalla Sampdoria nel corso della stagione 2022/23 c’è anche quello di essere la squadra più penalizzata dagli errori arbitrali. Sebbene definirli “errori” sembri un po’ riduttivo. È dalla prima giornata di Serie A che i blucerchiati sono vittime di clamorose sviste da parte sia dei direttori di gara sia del VAR, utilizzato talvolta in maniera non conforme al regolamento. A cominciare, per l’appunto, dall’esordio in campionato con l’Atalanta (sconfitta per 2-0): annullato ingiustamente il gol del potenziale vantaggio, realizzato da Caputo, per una presunta sbracciata di Leris ai danni di Maehle. Si passa poi alla mancata espulsione di Mazzocchi durante la trasferta dell’Arechi, dove la squadra allora allenata da Giampaolo ha visto calare il poker della Salernitana. In dieci contro undici, per i granata, sarebbe stata un’altra storia.

Tre giorni più tardi la sfortuna (chiamiamola così) si è accanita su Quagliarella: il bomber doriano è stato atterrato in area da Marusic ma l’arbitro Aureliano, seppur richiamato dal VAR, non si è accorto della scorrettezza causata dal giocatore della Lazio. Si ringrazia ancora Gabbiadini per la rete del pareggio in pieno recupero. Non sono mancate le polemiche nemmeno durante Sampdoria-Milan del 10 settembre scorso: espulso Giampaolo (qui Fabbri troppo severo) e nessuna sanzione per un fallo da rigore su Sabiri. Ripensando alla lucente notte dello Zini, giusto il penalty concesso alla Cremonese (e sbagliato da Dessers), con Amione reo di aver pestato il piede di Okereke in netto ritardo. Peccato che l’episodio sia identico a quello accaduto a Quagliarella contro la Lazio. Perché questa libera e incoerente interpretazione del protocollo? Ancora più ridicolo il rigore regalato al Napoli l’8 gennaio per un pestone involontario e non punibile di Murru sulla caviglia di Zambo-Anguissa.

E ieri, al Castellani di Empoli, l’ennesima ingiustizia contro una società che sta mettendo l’anima in campo e sta facendo i salti mortali dietro la scrivania per garantire la propria sopravvivenza. La Sampdoria è andata a segno all’ultimo secondo dei minuti di recupero, ma ha dovuto fare i conti con l’incompetenza arbitrale: il VAR ha indotto Santoro non solo a invalidare il gol di Colley (decisione corretta), ma anche a non concedere un rigore solare ai doriani per un intervento di Luperto su Gabbiadini. Contatto da cui è scaturito, di fatto, il tocco con la mano incriminato. Non serve una laurea in matematica per contare tutte le scorrettezze subite dalla Sampdoria. Così come non serve essere un dirigente AIA per capire che qui qualcosa non quadra. E se non è malafede, almeno si porti rispetto e non si calpesti la storia di un club glorioso come quello blucerchiato.

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