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Sassuolo, Boga avverte la Sampdoria: «Puntiamo all’Europa League»

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Jeremie Boga, giocatore del Sassuolo, ha rilasciato una lunga intervista nella quale ha affrontato varie tematiche. Le sue parole

Jeremie Boga, esterno del Sassuolo, prossimo avversario della Sampdoria, ha parlato di diversi argomento a Le Parisien. Le sue dichiarazioni.

INGHILTERRA – «I miei primi due anni al Chelsea sono stati molto duri. Non è mai facile tagliare allontanarsi da casa in giovane età, stare lontani dalla città in cui sei cresciuto e separarti dai tuoi amici d’infanzia. Ma sono riuscito a integrarmi nel mio nuovo ambiente. Ho imparato molto al a Londra. Stiamo parlando di uno dei migliori centri di formazione in Inghilterra, e anche nel mondo. Abbiamo vinto molti titoli, soprattutto la Youth League nel 2015».

PRESTITI – «A Rennes ho imparato molto, sono cresciuto e ho acquisito maturità, poi al Birmingham sono stati due anni duri, ho trovato difficoltà ma ho sempre creduto in me stesso».

SASSUOLO – «Ho trovato stabilità e si vede nelle mie prestazioni. In neroverde sono stato coinvolto in un progetto a lungo termine. De Zerbi mi dà molta libertà, mi incoraggia a divertirmi in campo. È bello sentirsi desiderati. Quando sei decisivo, sei visto diversamente dai tuoi compagni di squadra».

PARAGONE MESSI – «Come non essere sensibili a tutto questo? Ma tengo la testa sulle spalle e anche la mia famiglia si occupa di questo».

COVID – «Era il 18 agosto e sono rimasto in isolamento per diverse settimane. Durante le mie prime quattro partite dopo essere guarito ho avuto una sensazione di mancanza di respiro dopo l’accelerazione. Oggi non ho però postumi fisici. È tutto dietro di me. Ma voglio dire che questo virus non è banale. A volte noi giovani vogliamo uscire, fare visita agli amici. Ma devi stare attento e rispettare le distanze. La salute viene prima di tutto».

STAGIONE SASSUOLO – «La scorsa stagione siamo arrivati ​​ottavi. Puntiamo chiaramente alla qualificazione in Europa League senza porsi limiti».

FUTURO – «Sono ambizioso, anche perché ho solo 23 anni. Ho iniziato molto presto, le persone dimenticano un po’ la mia età. Fin da quando ero piccolo aspiro, in particolare, a partecipare alla Champions League. Cerco ogni giorno di essere un po’ meglio del giorno precedente».

MARSIGLIA – «È un sogno fin da quando sono piccolo, l’ho sempre detto. Ma non è nemmeno un’ossessione. Se un giorno accadrà, sarò il più felice. Altrimenti, resterò il primo sostenitore dell’OM».

EPISODIO PSG-Basaksehir – «C’è stato un atto di solidarietà da parte dei giocatori. Hanno detto di no collettivamente. Il razzismo non ha posto nel calcio o altrove. Hanno mostrato la strada. Se tali atti dovessero ripetersi, bisognerebbe adottare, tutti insieme, lo stesso atteggiamento».

RAZZISMO IN ITALIA – «Non ho avuto questo tipo di problema. La scorsa stagione il mio ex compagno Alfred Duncan ha subito insulti durante una partita. Devi essere mentalmente forte per non uscire dal gioco. Forse è un po ‘più marcato in Italia che altrove. Dobbiamo rimanere uniti affinché queste azioni inaccettabili cessino».

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