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Crotone, Cosmi: «Sampdoria, non molliamo. Ho deciso la formazione» – VIDEO

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Serse Cosmi, tecnico del Crotone, ha parlato in conferenza stampa in vista del match di domani contro la Sampdoria

In vista del match di domani contro la Sampdoria, ecco le parole in conferenza stampa di Serse Cosmi, tecnico del Crotone.

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SAMPDORIA – «Turnover? Ci saranno cambiamenti perché ci sono giocatori che devono tirare il fiato e altri scalpitano per giocare».

INFORTUNATI – «Vulic si è allenato solo oggi. Djidji ha chiuso l’allenamento con una piccola distorsione alla caviglia. Situazioni facilmente risolvibili. Aspettiamo domani».

CUOMO – «Cuomo è giovane ma ha giocato un campionato intero di Serie B, vincendolo. Sta maturando esperienza».

ROJAS – «A Napoli ha messo in mostra le sue qualità, con l’Udinese ha fatto fatica. Sia lui che Cuomo avranno spazio da qui alla fine, anche da titolare. Il ruolo di interno è quello che gli si addice di più».

MODULO – «A me piace perdere, per questo continuo ad usare i 3-5-2. Si può discutere tutto ma ho pensato cento volte a cambiare il sistema o modificare qualcosa ma sino a quando non vedo squadre superiori a noi sul piano tattico non vedo perché dovrei cambiare».

SQUADRA – «Parzialmente scarica, perché poi se andiamo ad analizzare la partita siamo stati in gara, però ci è mancato qualcosa in più, concordo. Mi auguro che sia stato un contraccolpo rispetto alla sconfitta di Spezia, per noi è stata più di una sconfitta a livello psicologico. Credo ci sia mancato poco per ottenere un risultato contro l’Udinese. l problema di questa squadra è che in alcuni casi neanche esprimersi al massimo ci ha fatto portare a casa dei punti. È un calvario che non voglio vivere, come nessuno di noi».

RITIRO – «Io credo che il fatto che la società abbia portato in ritiro la squadra sia già stata una risposta. Nessuno molla, non credo che il presidente si sia divertito a farlo, l’ha fatto perché ha voluto mandare un segnale. Mi viene da sorridere, ti svegli la mattina e vedi il mare: ho fatto tanti ritiri, con caratteristiche ben diverse a livello logistico».

SUPERLEGA – «Ho già espresso sui social la mia opinione. Il calcio teoricamente è dei ricchi, di chi dispone di possibilità economiche per poter far sì che esistano le società. Però chi vive il calcio in quella maniera può comprare tutto, ma è una ricchezza senza senso. Mi spiego: il senso del calcio non sono solo i profitti. Il calcio nasce e vive nelle emozioni che regala. Ho letto commenti sprezzanti nei confronti di questa città tra chi sostiene la possibilità di vedere in Superlega commenti strabilianti. Io in Champions di partite strabilianti ne ho viste un paio dell’Atalanta e non ne ricordo altre. Non mi pare che voglia andare in Superlega, quindi non riesco a capire. Il calcio è amato perché dà delle emozioni, le ha date e le seguita a dare. Anche se è vero che il dramma del calcio non è successo ieri: sono dieci anni che arrivano queste proposte, i distratti di oggi mi fanno sorridere. La tavola non penso si sia apparecchiata in un giorno. Quindi seguito a dire: i tifosi sono quelli che capiscono molto prima quello che può accadere nel calcio, per un motivo semplice. Vivono di emozioni, di una sconfitta e di una vittoria. Quindi loro per primi hanno capito che il calcio sta prendendo una piega sbagliata. So che siamo nel 2021, non sono ingenuo, so che le cose sono cambiate, ma bisognerebbe vivere il calcio con una distribuzione equa. Se poi bisogna creare qualcosa per società in grandissime difficoltà mi chiedo perché privare chi non lo è di qualcosa. Si nasce per giocare con la Juve ma anche contro la Juve. Io mi tengo stretta Spezia-Crotone, almeno abbiamo visto 15 occasioni da gol. Altre partite non hanno dato questo spettacolo».

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