Serie A, Calcagno: «Tornare in campo faciliterà le trattative»
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Serie A, Calcagno: «Tornare in campo faciliterà le trattative»

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Il vicepresidente dell’AIC Calcagno ha fatto il punto sulla ripresa della Serie A e sulla questione stipendi del calciatori

Il vicepresidente dell’AIC Umberto Calcagno, in una lunga intervista a Punto Nuovo Sport Show, ha fatto chiarezza sulla questione relativa gli stipendi dei calciatori di Serie A.

FONDI FIGC – «È stato un passaggio fondamentale. Sono stati mantenuti gli impegni ed è un primo stanziamento. È un segnale che servirà per garantire sicurezza economica a 2.000 tesserati con un ingaggio lordo annuale fino a 50.000 euro. Siamo intervenuti anche su quello che la LegaPro aveva promesso, ossia che sarebbero state le società a pagare dopo la cassa integrazione, almeno il minimo federale».

DILETTANTI –  «Tutti i provvedimenti a sostegno delle società sono del sistema. Dobbiamo agevolare gli investimenti futuro dello sport, imprenditori, coloro che investono nel nostro mondo, potrebbero trovarsi in difficoltà. L’azienda calcio, molte volte, è in coda alle aziende primarie degli imprenditori. Rischiamo che la base del nostro sistema possa patire la nostra crisi».

ORARI DEI MATCH – «C’è stato lavoro da parte di qualcuno e la strumentalizzazione da parte di qualcun altro. Non abbiamo mai detto di voler scioperare, ma se la Lega ha assicurato che le partite saranno solo dieci a quell’ora, vuol dire che il problema c’era ed è frutto anche del nostro lavoro che siano solo dieci. Tardelli sotto questo profilo è arrivato tardi. Ha il privilegio di poter guardare da fuori in un momento di crisi, è più semplice».

RIFORMA CAMPIONATI – «Il calcio, anche professionistico, al Sud ha un valore aggiunto, ma non farei differenze con il Nord. L’albero di Natale è stata la prima proposta di Abete, dodici anni fa, ma non sono troppo appassionato di questi discorsi. Riforma dei campionati, non vuol dire format, ma una ridistribuzione di risorse nei campionati. Prendiamo come punto di riferimento la Premier League o la Bundesliga, hanno una distribuzione di risorse quasi il doppio per i campionati minori. Se la nostra base sta soffrendo più di tutti gli altri Paesi Europei, è proprio per questo. Si tratta di investire nel sistema per trarre benefici anche ai piani superiori».

STIPENDI – «La ripresa ha normalizzato le trattative. Siamo uomini di campo, tornare a giocare darà un valore aggiunto alle trattative. Contributo dell’AIC al fondo? Abbiamo appena finito un’operazione di 5 milioni di euro pagando ogni tesserato delle squadre saltate negli ultimi anni. Tutto finanziato da AIC, FIGC. Nel 2016 abbiamo dato più di un milione al fondo di solidarietà ed oggi abbiamo deliberato un altro milione. Abbiamo già un impegno con le varie associazioni per stanziare altri soldi per intervenire sulla base del settore e tutelare tutti. Arriviamo ad un ammontare di circa 10 milioni di euro».

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