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Serie A, Dossena: «Gestiamo l’emergenza, no agli aiuti dal Governo»

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L’ex giocatore Giuseppe Dossena ha parlato della sua candidatura all’AIC e della situazione del calcio italiano alle prese con l’emergenza Coronavirus

Giuseppe Dossena, ex calciatore della Sampdoria e nuovo candidato alla presidenza AIC, ha commentato, ai microfoni di Radio Anch’io Sport, i motivi della sua candidatura e la situazione del calcio italiano legata all’emergenza Coronavirus.

CRISI ECONOMICA – «Sì, può andare in crisi e c’è bisogno di un controllo delle spese. Siamo ancora in grado di recuperare cose che ci serviranno per la solidarietà in futuro. Credo che si sia speso un po’ troppo negli ultimi anni».

CANDIDATURA – «Ho chiamato intorno a me professionisti legali e fiscali, per garantire solidità nelle proposte da presentare. Insieme a loro ho scritto il programma: l’AIC deve gestire l’emergenza con le proprie casse e con il proprio movimento, senza chiedere aiuto a Governo o Stato. L’emergenza, almeno nei primi anni, deve essere gestita internamente. Il calciatore deve essere al centro del sistema».

ARBITRI E GIOCATORI – «Parto da un presupposto: gli arbitri possono sbagliare, come tutti, da giocatori ad allenatori. Tutti fanno parte di una comunità e serve lo stesso linguaggio. Deve esserci un dialogo, con ognuno che deve accettare le differenze degli altri».

STIPENDI – «L’AIC ha demandato erroneamente ai calciatori la gestione dei propri stipendi, non dovevano essere i giocatori a trattate con le società. Quando sento il presidente federale che dice che i giocatori devono aiutare le società penso che questa richiesta dovesse arrivare dalla Lega Serie A, non la FIGC. I calciatori la loro parte l’hanno sempre fatta».

SIBILLA O GRAVINA? – «Intanto devo diventare presidente: non mi sembra corretto oggi prendere una posizione. Rappresentiamo il 20% dei voti, dobbiamo ricostruire il nostro mondo come prima cosa».

TORINO – «Le caratteristiche di Giampaolo sono note a tutti, ha sempre fatto fatica all’inizio del campionato. Ieri è un episodio particolare. Ha comunque ritrovato Belotti, questa è una bella notizia, ma i punti sono pochi. Deve avere altro tempo però, altrimenti non aveva senso puntare su di lui».

SERIE A INVECCHIATA – «Sì, siamo in una fase di involuzione. La fase difensiva era una nostra peculiarità, adesso non funziona più. Il modo di giocare è completamente diverso».

NAZIONALE – «Non si può negare ai giocatori la gioia di vestire la maglia della propria Nazionale».

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