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Skriniar coccola la Samp: «Ho molto rispetto»

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Skriniar, dal ritiro con la nazionale slovacca, ritorna sul suo passato alla Sampdoria. E su Inter-Sampdoria ammette: «L’esultanza è questione di rispetto»

I giocatori di spessore morale si riconoscono a prima vista e Milan Skriniar fa parte di questo gruppo. Diversamente dai vari Icardi e Schick, c’è chi sa cosa significa riconoscenza e che lo dimostra sia a parole ma, soprattutto, con i fatti in mezzo al campo. Nessuno si aspettava che il primo marcatore di Inter-Sampdoria sarebbe stato proprio Skriniar: palla in rete, mani al cielo ma nessuna esultanza plateale. Il difensore centrale dal ritiro con la sua nazionale ai media slovacchi, torna su quell’episodio e su altri del suo passato blucerchiato. Per i tifosi interisti è il nuovo Samuel, un muro difensivo a cui sembra impossibile rinunciare adesso che lo hanno scoperto. I tifosi blucerchiati invece lo ricordano con piacere e con rispetto, stima reciproca da parte di Skriniar. Il calcio italiano, la lingua, la tattica sono tutte cose che ha imparato nel suo periodo blucerchiato: «In un primo momento la lingua è stata un problema: non avevo esperienza. È stato Ivan, un mio ex compagno di squadra ad aiutarmi, traducendomi quello che era necessario. Il resto l’ho imparato ma c’è voluto più tempo».

«In Inter-Sampdoria ho provato una sensazione insolita: giocare contro i ragazzi coi quali mi allenavo insieme fino a qualche mese prima e contro l’allenatore che mi ha dato tanto. Giampaolo è uno che sa come preparare la sua squadra in base all’avversario che ha di fronte. Sapevamo che non sarebbe stato facile, perché la Sampdoria sta vivendo un’ottima stagione». Questione di rispetto non esultare dopo il gol, puntualizza Skriniar riguardo alla rete che ha messo in discesa la gara per la squadra nerazzurra, seppur poi il match sia stato combattuto fino al fischio finale: «Io ora gioco nell’Inter e non riesco a guardare indietro verso i miei ex compagni di squadra e tifosi, ma ho molto rispetto di loro. Non sarebbe stato bello togliere la maglia o reagire in maniera esagerata. Ho pensato che quello che ho fatto fosse corretto».

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