2015

Sonetti sulla coppia Zenga-Cagni: «Stategli vicino: faranno bene»

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Nedo Sonetti ne ha viste tante in carriera: in panchina da ormai quarant’anni, il tecnico di Piombino ha ottenuto sette promozioni e tanti buoni risultati. Una di queste promozioni è arrivata con la Sambenedettese, quando a inizio anni ’80 allenava sia l’esperto Gigi Cagni che il giovane Walter Zenga. A distanza di trent’anni, i due si ritrovano a guidare la Sampdoria. Sonetti ha voluto dire la sua ai microfoni de “Il Secolo XIX” su quest’accoppiata: «Sono stati due giocatori fondamentali all’inizio della mia carriera. Erano bravi, ma birbanti. Li rincorrevo da tutte le parti. Zenga era giovane e come tutti i ragazzi bellocci era scatenato: bisognava sempre stargli dietro. A Cagni ho prolungato la carriera, impedendogli di andare a lavorare nelle fabbriche bresciane».

Ci si chiede se Sonetti avrebbe mai immaginato di vederli un giorno entrambi in panchina: «Avevano entrambi la personalità giusta. Una volta vennero nella mia stanza e mi chiesero se potevano prendere degli appunti, perché facevano cose che gli altri ancora non facevano. Gli risposi di doversi ricordare una cosa: non è tanto quello che avrebbero fatto, quanto come l’avrebbero fatto. Questa è la differenza tra un allenatore e un parrocchiano». Sonetti dice la sua su Zenga: «Uno che ha sempre ottenuto buoni risultati. Si è fatto una bella esperienza all’estero e ha grande personalità, sa parlare bene. Per me ha sbagliato solo quando è andato via cinque anni fa da Palermo».

Diverso il profilo di Cagni, delegato alla fase difensiva della nuova Samp: «Cagni ha fatto l’allenatore e non avrà problemi in tal senso». Ci si chiede se non ci sia il rischio che i due si pestino i piedi: «Sono due uomini di grandi personalità, ma hanno anche l’intelligenza per capire che ci sono dei confini da considerare se si vogliono ottenere risultati importanti. In caso contrario, mi deluderebbero. Se succede, vengo a Genova e li picchio». I tre si sono già sentiti: «Mi hanno chiamato loro. Sono due tra i ragazzi migliori che ho avuto nella mia carriera. Stategli vicino, è importante. Ho girato tutta l’Italia, magari verrò a trovarli…».

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