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Spezia Sampdoria, nel derby ligure ci sarà una doppia grande sfida generazionale: tutti i dettagli

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Spezia Sampdoria, domenica prossima nel derby della Liguria ci sarà una grandissima doppia sfida generazionale

La sfida che, come riportato da Il Secolo XIX infiamma il prossimo turno non è solo sul campo, ma soprattutto in panchina, dove l’ardore del giovane Salvatore Foti si scontra l’esperienza di Roberto Donadoni. Un derby ligure che li vede entrambi in una posizione di classifica che nessuno avrebbe voluto, ma che promette scintille.

Lillo Foti: il vulcano in eruzione

Dal suo arrivo, Lillo Foti ha innalzato il vessillo della battaglia, portando in campo un’atmosfera da “saloon” in panchina, come testimoniano gli allenamenti intensi e gli sfoghi polemici. Il giovane discepolo di Mourinho, a cui “l’anima” non manca affatto – come urlato ai suoi ieri a Bogliasco (“Fagli anima a ‘sta palla”) – rischia però l’eruzione disciplinare.

La sua foga vulcanica si è manifestata palesemente contro la Juve Stabia, dove ha sfiorato la squalifica per aver inveito contro l’avversario e per un’incursione non autorizzata in campo nel recupero. Addirittura, ha agitato un pugno in un momento di trance davanti al team manager Ariaudo, che tentava di trattenerlo nell’area tecnica.

Questo nervosismo potrebbe costargli caro: squalifiche superiori a 90 giorni o l’aver svolto mansioni non permesse dal suo ruolo di vice rischiano di precludergli l’ammissione al prossimo Supercorso, fondamentale per ottenere l’agognato patentino di allenatore. Per questo, al suo fianco c’è Angelo Gregucci come “poliziotto buono”, pronto a fare da cuscinetto con gli arbitri.


Donadoni: la vecchia volpe tattica

Dall’altra parte, al Picco, c’è Roberto Donadoni, ex ala del grande Milan di Berlusconi e decano della panchina, noto per la sua moderazione e comunicazione flemmatiche. L’esperto tecnico (62 anni) torna in campo dopo cinque stagioni di assenza e, da “vecchia volpe”, ha impiegato poco a capire la complessità della situazione aquilotta.

Donadoni, che è stato anche CT della Nazionale portandola ai quarti degli Europei 2008, è un allenatore di grande tatto e visione. Ha già dimostrato una preparazione meticolosa, inviando il suo vice Matteo Cioffi in avanscoperta a vedere la Sampdoria prima ancora di firmare con gli Spezzini.

Nonostante un avvio numericamente migliore del predecessore D’Angelo, il tecnico bergamasco (un osso cauto) cerca la filosofia vincente più che la squadra. «Non è questione di essere affaticati, ma di voglia di giocare», ha dichiarato, sottolineando la necessità di aggressività sulle seconde palle per trovare fiducia.

Sfida sotto rete: Coda vs. Vanja

L’incontro offre anche uno scontro generazionale tra i bomber. Da una parte, il “veterano” Massimo Coda (37 anni), che Donadoni fece esordire in Serie A nel 2014 ai tempi del Parma. Coda è un attaccante che sta facendo reparto da solo, con 5 reti già a referto e il record assoluto di miglior marcatore all-time in Serie B con 140 gol.

Dall’altra, la stellina serba Vanja Vlahovic (classe 2004, scuola Atalanta), una punta avversaria che sta prendendo le misure al campionato. Donadoni lo ha investito con fiducia: «Ha fame. E quest’atteggiamento compensa altre difficoltà. Ha fiuto del gol, vive per quello e lo cerca con intensità».

Finora, il bottino del giovane è di un gol e un assist, ma la Samp (o i blucerchiati) sa che la sua intensità può alternarsi con la fisicità di Lapadula e le alternative di Di Serio e Artistico.

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