2014

Telenord – Tirotta: «Tessera del tifoso dannosa, Boskov personaggio di spessore»

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Enzo Tirotta, volto noto della tifoseria organizzata blucerchiata, si è soffermato ieri sera negli studi di telenord, durante la trasmissione “Forever Samp” sulla grandissima vittoria dei tifosi doriani, che hanno ottenuto l’annullamento dei 93 daspo emessi incomprensibilmente. Una vittoria per loro, una sconfitta per quello strumento chiamato Tessera del Tifoso, che non ha fatto altro che allontanare la gente dagli stadi.

«La tessera del tifoso culturalmente è uno strumento inutile e dannoso. Il calo degli spettatori negli stadi non sono dovuti soltanto alla tessera: il mondo del calcio dovrebbe farsi un esame di coscienza, la tessera ha fatto il suo tempo, è assodato. In Italia alle morti in autostrada si risponde con la chiusura delle autostrade.

Il Daspo annullato è una vittoria sostenuta da tutti i tifosi della Sampdoria e da un gruppo di avvocati che ha deciso di lavorare seriamente per questa causa e ha avuto una risposta professionale e importante- Hanno scardinato un meccanismo, hanno ottenuto una gratificazione e a tutti loro è dovuto un ringraziamento, come anche a tutti i sampdoriani».

Tirotta si è soffermato, inevitabilmente, anche sulla dipartita di Vujadin Boskov e sulla partecipazione di una piccola rappresentanza dei tifosi ai funerali del tecnico dello scudetto doriano. Il volto noto del tifo blucerchiato non ha potuto fare a meno di esternare il proprio dispiacere per la scarsa partecipazione da parte del mondo blucerchiato all’ultimo saluto per il serbo.

«Il mondo degli Ultras ha risposto “presente” al momento giusto. Dei ragazzi degli Ultras hanno portato lo striscione, la famiglia è stata toccata dalla loro presenza. Il loro è un gesto eccezionale, semplice ma dovuto, che è risaltato perché c’era troppo poca Sampdoria là e poca Genova, intesa come quotidiani e televisioni. La parte di Genova e della Sampdoria che a Boskov deve qualcosa è mancata.

È mancato nel giorno del mio compleanno ed è stato un grande dolore, pur sapendo della malattia. Ci ha fatto comprare l’atlante, per conoscere dove saremo andati: ci ha fatto conoscere l’Europa. Passa un po’ sottotraccia il fatto che durante le due semifinali di Champions League sia stato osservato un minuto di silenzio per Boskov e Vilanova: questo dovrebbe dare un’idea del peso che ha avuto Boskov, al di là della simpatia per il personaggio e della caratura del tecnico. Boskov è associato in tutto il mondo alla Sampdoria, un personaggio di questo spessore sarà difficile da ritrovare. Era anche un abilissimo preparatore atletico, me lo disse Gianluca Vialli quando era già alla Juventus: faceva fare le ripetute ai giocatori con un compagno in spalletta, anziché col bilancere. Sembrava si divertissero, ma Pari mi disse che in realtà era durissimo. Però sapeva tenere la seduta viva, brillante, faceva affrontare la fatica con l’allegria.Fu Boskov a introdurre il riscaldamento in campo.

Quando abbiamo perso in Champions contro il Werder Brema in Germania, Pazzini mi ricordò Boskov quando in sala stampa disse: “Questi non sanno quanto possono essere lunghi 90 minuti a Genova”. Ecco, mi piacerebbe che questo prensiero diventasse un filo conduttore anche per le prossime generazioni: questo è uno degli insegnamenti di Boskov».

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