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Tommasi e la scalata Serie A: «Abbiamo davanti lo Zoncolan»

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Il presidente dell’AIC: «Ripresa Serie A? Abbiamo davanti lo Zoncolan. Le criticità sono tante»

Il presidente dell’AIC Damiano Tommasi è intervenuto alle colonne de La Gazzetta dello Sport per commentare la situazione della Serie A, fra la ripresa del campionato, allenamenti e possibili nuovi casi di Coronavirus.

SCALATA – «Abbiamo davanti lo Zoncolan. Non ci tiriamo indietro, ma è pieno di salite, ripidissime e il rischio alla terza curva di mettere il piede a terra c’è. Il comunicato dell’AIC? Manifesta perplessità e sorpresa circa la decisione del Governo sulla modalità di ripartenza dello sport. Ritenendo discriminatoria, prima ancora che illogica, l’idea di far riprendere l’attività negli impianti sportivi ai tesserati di discipline individuali e non consentire ai calciatori professionisti lo svolgimento di allenamenti in forma individuale nei centri sportivi».

RIPRESA – «La decisione del Governo non è andata giù? Non le troviamo un senso. Non sto parlando della ripresa della stagione appesa a tante incognite ma della possibilità per i giocatori di allenarsi individualmente in strutture dove sono controllati. Parliamo di salute degli atleti, questa norma rischia di produrre un aggravamento e non il contenimento del rischio. Per il calciatore il ritorno alla giusta forma atletica dopo questo stop obbligato è un passaggio necessario e utile anche ad evitare infortuni e per essere pronti per iniziare il 18 maggio».

TOUR DE FORCE – «Le criticità sono tante. Ma stiamo già parlando di metà giugno… Chissà come sarà la situazione quel giorno. Io dico facciamo un passo alla volta. Se anche non si dovesse tornare a giocare per un calciatore allenarsi è importante per il mantenimento. A livello individuale il rischio di contagio non c’è».

NUOVI POSITIVI«La positività di un calciatore è un tema centrale. Ci si ferma? Viene isolato, si fanno i test agli altri e si prosegue? Il protocollo che è stato preparato prevedeva una serie di casistiche, però sembra che presenti delle criticità e vada rivisto. In ogni caso deve essere tutto molto chiaro su cosa fare se si riprende: test, tamponi, spazi, viaggi, trasferte, lavoro di gruppo».

TAGLIO STIPENDI – «È una delle tante salite dello Zoncolan. Per quanto riguarda gli emolumenti molte società hanno trovato gli accordi con i giocatori. All’Aic preoccupano da questo punto di vista più le serie inferiori della serie A, perché gli stipendi sono completamente differenti. I giocatori hanno già dimostrato disponibilità a fare dei sacrifici con rinunce o dilazionamenti sulla stagione prossima. In A in media c’è la rinuncia a una mensilità. Nelle serie inferiori ne chiedono di più nonostante stipendi inferiori. Sarebbe importante sapere quali sono le perdite reali dei club e del sistema: perché le rinunce devono essere parametrate».

CONTRATTI – «La proroga di prestiti e contratti non è ancora stata affrontata: serve un’autorizzazione della Fifa e poi l’accordo tra società e atleta. In teoria un club potrebbe non volersi avvalere più di un giocatore in scadenza evitando di pagare ulteriori mensilità. O un giocatore voler passare ad altro club con il quale magari ha già firmato guadagnando di più. Servirebbe una regola che valga per tutti. Ma bisogna lavorarci…».

SENSO – «Da un punto di vista sportivo c’è stato un lungo stop, è normale che non si possa riprendere con le condizioni fisiche e psicologiche di prima, ma le squadre almeno ripartiranno tutte da zero. Da un punto di vista sociale un senso lo avrebbe, perché vorrebbe dire ricominciare a vivere la normalità, anche se con gare a porte chiuse. Decidere cosa fare in caso di stop definitivo? Questo è fondamentale. Le regole vanno decise prima stabilendo come finirebbe il campionato».

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