2012

Turci, doppio ex: “Sarà sfida combattuta”

Pubblicato

su

Luigi Turci, portiere della storica promozione del 2003, torna a parlare della Samp. Lo fa quando i blucerchiati stanno per affrontare l’Udinese, dove Turci ha trascorso sei stagioni, prima di trasferirsi a Genova. Nell’edizione odierna del Corriere Mercantile, il portiere vede così la sfida da doppio ex: “Sarà una partita combattuta fra due compagini che si assomigliano, sia per la classifica che per la forza di squadra. Entrambe, se vincessero, potrebbero puntare ad un campionato più tranquillo; del resto, sarà difficile che finisca in pareggio, visto come Samp e Udinese giocano.”

L’attuale preparatore dei portieri del Pordenone parla prima dei blucerchiati: “La Samp era partita bene, poi è incappata in una sequenza negativa. L’autostima era calata, fortunatamente il derby ha ripristinato una situazione di normalità. Credo che Eder sia il giocatore più interessante: il Cesena ha fatto un errore a lasciarlo andare l’anno scorso, perché calcia bene con entrambi i piedi, è fantasioso e pressa moltissimo. Peccato che non ci sarà lunedì sera; tuttavia, elementi come Maresca e Tissone saranno importanti, così come Icardi, che continua a crescere.”

Sull’Udinese: “E’ accaduta l’ennesima rivoluzione. Via Asamoah, Isla, Handanovic e Cuadrado, sono arrivati giocatori promettenti, ma che hanno bisogno di tempo per ambientarsi. Tuttavia, faccio fatica a vedere l’Udinese nuovamente in Europa; più probabile che si possa puntare ad una tranquilla salvezza.” Parlando di eredi, a Udine imperversa Brkic: “E’ molto grosso, a Siena ha dimostrato che può stare in Serie A. Sta lavorando sui particolari, che sono tutto in questo mestiere. Non me la prenderei troppo sui suoi errori: Handanovic ha raggiunto livelli di eccellenza solo nelle ultime due stagioni, quando prima gli è stato concesso tutto il tempo di sbagliare. E’ giusto dare la stessa opportunità a Brkic.” Sul suo avversario Romero: “Ha grande personalità, forza fisica e reattività. Purtroppo, facendo parte della scuola sudamericana, ha bisogno di perfezionarsi prima dell’esplosione definitiva. Ha Peruzzi e Chimenti nello staff tecnico della sua squadra: sicuramente potrà imparare qualcosa da loro. A volte risente dell’ambiente, dando il meglio nei big-match. Peccato che, in Italia, le partite più complicate sono quelle contro le piccole..”

Exit mobile version