2015

Un anno di Ferrero: «Zenga è il prosieguo di Mihajlovic. Rifiutata un’offerta cinese»

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Seconda parte dell’intervista a Massimo Ferrero de Il Secolo XIX. Dopo l’excursus sul passato e sulla sua vita, uno sguardo all’attualità, tra l’arrivo di Walter Zenga sulla panchina blucerchiata e l’addio di Sinisa Mihajlovic, con un particolare su un’offerta arrivata dall’Asia.

«Io ho tanto credito perché sanno che sono una persona che alla fine fa sempre fronte ai suoi impegni. Pensate valga posto questo? E poi non sono mai stato fermo un giorno, ho sempre cercato di darmi da fare, anche questo conta poco per voi? A Garrone non gli devo niente e quello che loro dovevano a me l’hanno dato da veri signori quali sono. Quando ci vedee a pranzo insieme ci andiamo da amici, non da soci. Se però lui avesse in mente di diventare mio socio ben venga, così vinciamo lo scudetto un anno prima. E lo stesso Volpi: se vuole investire, ben venga. Non sono razzista, ma io spero sempre che il calcio resti in mani italiane. Per questo ho rifiutato una proposta cinese».

«Dopo che ho comprato la Sampdoria si è fatto vivo un cinese che voleva entrare nella società. Gli ho detto “no grazie”, aveva già contattato i Garrone in precedenza, potete verificare se volete. Non ho rinunciato allo stadio. In attesa di farlo ci stiamo prendendo la gestione del Ferraris, lo faremo funzionare sette giorni la settimana, non solo per la partita. Sullo stadio futuro io sono un Caterpillar che non molla mai e come direbbe mio padre “vi sto aspettando a braccia aperte”. Ma ci pensate cosa sarebbe uno stadio sul mare qui a Genova? Gente che arriva con gli yatch e se lo trova davanti. Sarebbe un simbolo, un emblema della città».

«Con Zenga ci siamo sentiti tanto al telefono nei giorni scorsi quando lui era a Dubai e dalla voce percepito la sua grande voglia. Ha fame, ha esperienza. Io sono convinto che farà bene, ma non voglio lodarlo troppo prima di partire perché è bene che se li conquisti sul campo i complimenti. Zenga è il prosieguo di Mihajlovic in un progetto iniziale che Sinisa non ha voluto concludere. Ci sono rimasto molto male, ma a volte le strade si dividono».

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