Editoriale

Un diesel che ha ancora tanto su cui lavorare

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Una sconfitta spiacevole, con qualche segno positivo nel il finale, dimostra come la Sampdoria continui a peccare nelle medesime defezioni dello scorso anno

Vedere la Sampdoria esordire in questa nuova stagione di Serie A ha trasmesso una sensazione davvero particolare: sembrava quasi che l’intera squadra si fosse ritrovata poche ore prima al campo e avesse deciso di giocare insieme contro l’Udinese, senza una preparazione adeguata. Non dal punto di vista fisico, ma dal punto di vista della coesione in campo. Sarebbe troppo semplicistico dire che l’assenza di un regista abbia influito molto sulla non-manovra, ma nel primo tempo i giocatori della Sampdoria non sono mai riusciti a costruire un’azione degna di nota. È mancata completamente l’asse centrale della squadra, da Barreto fino a Ramirez. Volendo andare in ordine ritengo sia abbastanza ridondante, oramai, criticare il paraguaiano: adattarlo nel ruolo di regista è una scelta d’emergenza che ci possiamo sforzare di comprendere, soprattutto se Praet è infortunato ed Ekdal non è ancora entrato adeguatamente negli schemi di gioco. La speranza è che questo esperimento possa essersi concluso alla Dacia Arena, senza doverci ritrovare per altre settimane con un mediano adattato a mezzala che all’improvviso si riscopre regista. Discorso analogo per quanto riguarda Ramirez: l’uruguaiano ha trovato una nuova prestazione amorfa impreziosita – si fa per dire – dall’ennesima ammonizione per un fallo nervoso e completamente inutile. Non siamo dinanzi a una novità e sarebbe arrivato il momento, dopo un anno abbondante in maglia blucerchiata, che l’ex Bologna imparasse a regolare la rabbia in campo, perché un’ammonizione ogni 90 minuti non aiuta né la squadra né se stesso. Inoltre c’è da dire che l’ingresso di Saponara ha cambiato completamente la partita, a dimostrazione che l’uruguaiano non stava facendo da collante come Giampaolo avrebbe chiesto e che l’ex Fiorentina ci abbia messo molta più abnegazione e voglia di fare di quanto abbia invece fatto il suo compagno di reparto.

Detto questo, c’è ancora tanto da lavorare in generale su questa Sampdoria. Ed è un peccato, perché sembra che manchi davvero qualcosa dal mercato, oramai ampiamente chiuso. In difesa Murru ha sofferto tantissimo Machis, che per una sera si è quasi trasformato nel Cancelo di turno, così come Bereszynski ha avuto il suo bel da fare con De Paul, lasciato quasi libero di agire a suo piacere. Compreso il gol, che arriva proprio da una dormita generale della difesa. Se quindi i centrali hanno operato in maniera relativamente sufficiente, nell’attesa dell’inserimento di Tonelli al posto di Andersen per una maggior esperienza e sicurezza nelle retrovie, sugli esterni abbiamo dimostrato le solite defezioni che conoscevamo sin dall’anno scorso. Infine l’attacco non è riuscito assolutamente a incidere: anche nell’ultima mezz’ora, quella che è piaciuta a Giampaolo e che ha visto la Sampdoria protagonista di un arrembaggio aggressivo, le occasioni più incisive sono arrivate dai piedi di Linetty – tra i più propositivi – ed Ekdal. Al di là quindi del tiro di Defrel che fa la barba al palo nel secondo tempo, c’è ben poco da registrare, soprattutto da parte di Quagliarella, apparso decisamente spento. Ma con Kownacki ancora non al massimo della condizione bisogna, anche qui, fare di necessità virtù. Insomma, la Sampdoria è rimandata alla prossima gara, che essendo contro il Napoli potrebbe richiedere un altro rimando. A settembre inoltrato.

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